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Judo, l’emozione dell’andriese Antonio Ernesto: terza partecipazione ai Giochi da dirigente Federazione Internazionale

Judo, l’emozione dell’andriese Antonio Ernesto: terza partecipazione ai Giochi da dirigente Federazione Internazionale

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

Judo, l’emozione dell’andriese Antonio Ernesto: terza partecipazione ai Giochi da dirigente Federazione Internazionale

Ha una lunga storia da atleta, costellata da diversi titoli italiani ed internazionali e da oltre trecento convocazioni con la nazionale

Venerdì 26 Luglio 2024, 08:59

ANDRIA - Non è più un atleta, ma è pronto a vivere la sua terza Olimpiade, dopo Rio 2016 e Tokyo 2021. Anche a Parigi 2024, il 45enne andriese Antonio Ernesto farà parte del protocollo organizzativo della Federazione internazionale di judo. Antonio ha una lunga storia da atleta, costellata da diversi titoli italiani ed internazionali e da oltre trecento convocazioni con la nazionale. Tutto vissuto con sacrificio, dedizione e abnegazione. Poteva proseguire ancora, ma ha scelto il lavoro e la famiglia, continuando a vivere lo sport attraverso ruoli di responsabilità. Da una quindicina d’anni, infatti, ha lasciato il tatami ma non il mondo sportivo.

Dal chimono alla cravatta, da atleta a manager, un passaggio rilevante per Ernesto, che dal 2015 è arrivato a ricoprire un ruolo di grande prestigio e per la prima volta affidato ad un italiano. «Non ci si fa mai l’abitudine a partecipare alle Olimpiadi - commenta Ernesto, già a Parigi da diversi giorni -. Ho pianto di gioia quando sono stato convocato per Rio e per Tokyo, e ho fatto altrettanto quando sono stato confermato anche nella delegazione per Parigi. Per chi ama lo sport, per chi ha praticato una qualsiasi disciplina sportiva, respirare l’aria olimpica è qualcosa di assolutamente meraviglioso e irripetibile. Questa edizione poi, è carica di significati perché tramite lo sport si cercherà di lanciare un messaggio di pace forte e coeso ad un mondo sempre più segnato dalle guerre».

Con grande emozione Antonio ci mostra la sua carta di accredito olimpico con cui a Parigi sarà di nuovo nel team della Federazione internazionale di Judo (Ijf), una delle più prestigiose del Cio, il Comitato internazionale olimpico. Un componente della Ijf nel segno della Puglia sportiva, che ha dato tanto al judo italiano. «Purtroppo a Parigi non ci saranno judoka pugliesi - prosegue l’andriese Ernesto - ma la squadra azzurra è composta da validissimi atleti, che potranno regalare tante soddisfazioni alla nostra nazione. Farò il tifo per loro, nel rispetto del mio ruolo da dirigente». Antonio dedica al suo papà Vincenzo e agli amici che lo conoscono da sempre, questo nuovo tassello del suo percorso: «La partecipazione alle Olimpiadi giunge a coronamento di un lavoro che svolgo durante gli anni che precedono la manifestazione a cinque cerchi - conclude -. Svolgo un ruolo di grande responsabilità nell’accoglienza dei premier mondiali e delle loro delegazioni. Quindi mi interfaccio con l’organizzazione degli eventi di judo organizzati in tutto il mondo. Non solo, perché spetta anche a me intavolare rapporti con i media durante gli appuntamenti internazionali. Questo mi porta ad essere in giro per il pianeta in diversi periodi dell’anno, ma lo faccio con grande entusiasmo perché sento di poter dare ancora molto a questa disciplina. Ecco che Parigi spero non sia la mia ultima Olimpiade. Ne sogno una quarta a Los Angeles».

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