Quarant'anni (più uno) di «Notte prima degli esami». E il modo migliore che ha scelto Antonello Venditti per celebrare questo speciale compleanno è con un tour che dopo aver incantato tutta l'Italia lo scorso anno, con al centro anche tutti gli altri brani di «Cuore», disco del 1984 diventato cult, torna nelle arene più belle d'Italia e sta per fare tappa in Puglia, a Bari, lunedì 14 luglio sul palco della Fiera del Levante. Lo show, prodotto da Friends&Partners, vedrà sul palco insieme a Venditti una superband, formata da Alessandro Canini (batteria), Amedeo Bianchi (sax), Fabio Pignatelli (basso), Danilo Cherni (tastiere), Angelo Abate (pianoforte), Toti Panzanelli (chitarre), Maurizio Perfetto (chitarre), Roberta Palmigiani (violino), Laura Ugolini (coro) e Ilaria Monteleone (coro), e tornerà nuovamente nella regione il 13 settembre al Forum Eventi di San Pancrazio Salentino, per poi proseguire all'Arena di Verona (18 settembre) e nei palazzetti.
I biglietti sono ancora disponibili su TicketOne e anche se il palco è «casa» per il cantautore romano, non mancano le emozioni: «Mi accorgo ogni anno che "Notte prima degli esami" è una canzone intergenerazionale - racconta - riguarda tutti, studenti, giovani, mamme, papà, nonni, professori, e questa cosa mi commuove». Quarant'anni da un disco, «Cuore», diventato una pietra miliare nel repertorio ma anche nella sua storia personale. Ma non è l'unico anniversario: «C'è trepidazione per questa celebrazione, ma per esempio c'è anche "Lilly", che compie cinquant'anni, e la ricanto dopo un po' di tempo. Mi porta a spasso nei ricordi, è meraviglioso poter vivere tutto questo insieme al pubblico».
Lo scorso anno «Cuore» è stato tutto ripubblicato in una special edition rimasterizzata, che contiene anche l’inedito «Di’ una parola», inno contro il femminicidio: «Credo sia una canzone importantissima - commenta - proprio perché segna il confine tra il "sì" e il "no", e proprio nella forza di quel "no" sta il margine tra il bene e il male, il volere e il non volere. E quanto è fondamentale quel "no" nella nostra società...». Mentre lo scorso novembre è uscito «Fuori Fuoco», un libro illustrato in cui viene ripercorsa la vita del cantautore, come uomo e come artista: «Sono foto che fermano l'attimo ma non lo colgono, perché raccogliere l'essenza delle cose è difficilissimo, preferisco il ricordo vero, fisico. Nessuna immagine potrà mai restituirmi l'emozione che ho vissuto in quel momento, l'amicizia con personaggi che non ci sono più».
Ciò che rimane è, senz'altro, la potenza comunicativa di «Notte prima degli esami», brano che «è cresciuto lentamente», conclude Antonello. «Non lo avrei mai immaginato che sarebbe diventata un inno, anche perché era stata messa in ombra dal successo di "Ci vorrebbe un amico". Era una bomba inesplosa, che poi si è fatta strada nei cuori, nel mio e di tutti quelli che passano attraverso questo rito che si perpetua. E mi piace l'idea che domani ci siano 500mila ragazzi che si confronteranno con sentimenti, speranze, angosce, spero questa palpitazione non muoia mai».