Dario Faini - 47 anni - pianista, musicista, compositore, produttore discografico. Originario di Ascoli Piceno, dove vive la sua famiglia, a cui è fortemente legato. Lui è Dardust. Una lunga storia artistica cominciata sin da piccolo, studiando il pianoforte fino ad arrivare alle collaborazioni - in veste di autore - con grandi nomi del panorama musicale italiano. Tanti brani, a partire dai primissimi anni del 2000, che hanno riscosso grande successo. Vanta un palmares di oltre 70 dischi di platino e oltre 500milioni di streams.
Dardust, però, non è solo questo. Sarebbe troppo riduttivo per un artista del suo calibro che, in pochissimo tempo, è riuscito a imporsi nel panorama musicale italiano e internazionale. Pianista tra i più influenti al mondo della nuova generazione. La sua musica è una vera e propria forma d’arte. Ama la musica classica. Ama l’elettronica, la sperimentazione, la contaminazione. Dardust «firma» tutti i suoi lavori con il suo carisma e la sua grande sensibilità.
Duality - l’ultima opera di Dario Faini - ne è la riprova. In quel doppio album ci sono le sue due anime. Piano solo ed elettronica. Il Duality Tour ha già fatto il giro dell’Italia e non solo. È entrato anche nei teatri europei durante la stagione invernale. Gli impegni estivi non sono da meno e presto sará anche in Puglia.
Il 21 luglio la musica di Dardust arriverà a Capurso, nel Barese, nell’ambito del Multicurita Summer Festival. E lui conosce bene la Puglia.
L’anno scorso, da maestro concertatore della 25esima edizione della Notte della Taranta a Melpignano, riesce a coniugare questo antico ballo popolare con l’elettronica. Una impresa non da poco che colpisce favorevolmente la critica, ma ancora di più chi alle tradizioni in Salento è fortemente legato.
Dario, cosa le ha lasciato questa esperienza?
«La Notte della Taranta mi ha regalato tante emozioni. La notte più bella della mia vita. Un grande impegno e una grande fatica, ma tantissime belle relazioni personali che sono nate in quelle settimane e che sono rimaste a cominciare dagli elementi dell’Orchestra Popolare. E poi sono estremamente felice di essere riuscito a riunire su quel palco professionalità come Stromae, Mengoni, Elodie, Bersani. Amici e artisti che non si sono risparmiati in quello che rappresenta per la Puglia un evento unico nel suo genere».
«Duality tour», quest’inverno, è partito dalla sua città natale, Ascoli Piceno. Cosa le ha regalato?
«Ascoli è casa, è famiglia, è la mia essenza. Mi ha donato la mia dimensione più umana. È stato bellissimo. Il teatro Ventidio Massimo è stato il mio campo da gioco, la mia palestra. Tutto è cominciato proprio lì».
Si sarebbe aspettato questa risposta da suo «Duality»?
«No, per niente. Ho avuto un risposta ottima e una grande accoglienza ovunque. Sono molto felice».
Lei è pianista, compositore, musicista ma ciò che la contraddistingue è la forte sensibilità. Ne ha consapevolezza?
«Il mio impegno è sempre massimo. Sulla conoscenza tecnica, sul sapere, sullo studio. Io studio sempre. Oggi come ieri. Ho tutto un mondo dentro. Un immenso bagaglio emozionale. Ed è proprio quello che cerco di trasferire sempre all’esterno. È un processo istintivo. Non è calcolato. Sono felice che i miei fans se ne rendano conto».
Presto lei tornerà in Puglia con due impegni. Uno è proprio con «Duality tour» il 21 luglio a Capurso.
«Una bella rassegna. Mi piace. Un appuntamento a cui non ho voluto rinunciare perché apprezzo molto l’organizzazione di questo evento. Anche questa, per me, sarà un’occasione preziosa per offrire uno spettacolo in cui la musica classica si fonde con quella elettronica».
Lei è al culmine del suo successo in questo momento. Cosa ci dobbiamo aspettare nel prossimo futuro?
«Sicuramente sarà un futuro più rigoroso, minimale. So bene di essere al punto massimo e certo non posso pensare a un percorso diverso. Posso solo dire che sto iniziando a pensare a quel che sarà dopo e che ci saranno sicuramente delle sorprese inaspettate. Non mollate, dico a miei fan. A loro dico grazie. Grazie di tutto ció che mi state regalando».
Progetti per i mesi invernali?
«Ne riparleremo. Per ora godiamoci gli appuntamenti estivi».