Il rapporto uomo-natura: un connubio enfatizzato in quest’epoca Covid, che ha ispirato il concerto «Canto della vite di primitivo», ideato dal compositore e musicista Ferdinando Arnò, che domenica 23 maggio alle 16.30 si esibirà insieme all’Orchestra ICO Magna Grecia di Taranto - ventisei elementi diretti dal Maestro Piero Romano - in una location tanto inusuale quanto suggestiva, la Vigna di Primitivo della Masseria Le Fabriche a Maruggio. L’evento sarà visibile in streaming sul canale YouTube della casa di produzione Quiet, Please!, di cui Arnò è fondatore, e si tratterà di un vero e proprio dialogo musicale tra l'orchestra e le piante, in cui la «voce» dei vitigni sarà catturata da due particolari convertitori digitali e il segnale elettrico a sua volta trasformato in acustico, dando vita a un suono. Una performance unica, che ricorda i cinematografici Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, in cui gli alieni comunicano con gli umani attraverso una sequenza di cinque note appartenenti alla scala pentatonica.
Tutto è partito da quando Arnò, originario di Manduria, pur vivendo a Milano da decenni ha deciso di tornare in Puglia per trascorrere il secondo lockdown: «Ho approfittato per godermi un luogo alienante come la campagna - racconta -. Il progetto è nato da una maggiore consapevolezza del paesaggio che ci circonda, che è anche paesaggio sonoro: tutto è vibrazione, mi piace questa sinestesia, coinvolgere suoni, colori, odori, le diverse particelle. Ho cercato un modo per tradurre il movimento, il canto della natura».
Arnò, quindi le piante suonano?
«Certo. E lo step successivo è quello di suonarci assieme, di conversare. Tutto è partito da quando si faceva ascoltare la musica alle piante, e crescevano più rigogliose, adesso ho trovato questo modo di tradurre il suono, convertendo il segnale elettrico, il suono caratteristico biologico individuale, in acustico, con un'interpretazione tutta mia»
La pandemia ha davvero migliorato il rapporto tra l'uomo e l'ambiente?
«Non parliamo di bellezza, ma di meraviglia, di maggiore consapevolezza del mondo che ci circonda. È una cosa molto intrigante che negli ultimi tempi si è accentuata, e per quanto mi riguarda sto portando avanti diversi progetti. Uno ha come protagoniste le città, perché ognuna, con il suo skyline, sviluppa un suono diverso, unico»
Che estate si prospetta per Ferdinando Arnò?
«Un’estate in cui è sempre più forte la voglia di farmi stupire, e che concretizzerò nel concetto di giardino nel paese, nella città. Ho preso in gestione con un'associazione un giardino sconosciuto nel centro di Manduria, e uno nel centro di Campomarino. Voglio cercare di incorniciare l'erba stessa, per riscoprirne la bellezza: non ci pensiamo mai, ma quanto sono belle le nostre campagne, la nostra erba, anche quella più secca?».