FRAGAGNANO - Svariate tonnellate di rifiuti sono state scoperte nelle campagne di Fragagnano, in provincia di Taranto dai carabinieri del Nucleo Operativo ecologico di Napoli e di Lecce e del Comando provinciale jonico. Erano interrati a una profondità di 5 metri. Si tratta di uno sviluppo investigativo dell'operazione 'Eko' messa a segno lo scorso 5 febbraio nelle province di Bari, Taranto, Trani/Barletta, Brindisi, Caserta, Napoli, Avellino, Cosenza, Matera, Campobasso, Viterbo e Potenza, proprio dai carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di Napoli che, in quella occasione, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al controllo e gestione illecita di rifiuti e al sequestro di beni mobili e immobili per circa 1.000.000 di euro.
L’ordinanza cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Lecce, a seguito degli interrogatori preventivi ed in totale accoglimento della richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha contestato una serie di condotte illecite riscontrate nel corso di una attività investigativa condotta dal Noe di Lecce, Bari e Napoli, che ha avuto inizio nel giugno del 2023 e si è protratta per diversi mesi, interessando diverse regioni del territorio nazionale. Ieri, nel prosieguo dei riscontri investigativi, i militari del reparto speciale dell’Arma, su decreto della Procura della Repubblica–Dda di Lecce, hanno ispezionato un terreno agricolo nelle campagne di Fragagnano in uso ad alcune delle persone colpite dalla misura cautelare del 5 febbraio, scoprendo che veniva utilizzato per lo smaltimento illecito di rifiuti.
Le operazioni di escavazione nel sito hanno fatto venire alla luce diverse tonnellate di scarti di lavorazione industriale e scarti derivanti dalle operazioni di recupero della frazione indifferenziata dei rifiuti urbani, della stessa tipologia di quelli già sequestrati nel corso dell’indagine, anche questi ultimi provenienti, come documentato da alcune etichette presenti sui rifiuti stessi, da alcune zone della Campania. L’area di 10.000 metri quadrati è stata sequestrata, in attesa della caratterizzazione dei rifiuti rinvenuti e degli esiti delle analisi sul suolo, che saranno effettuate allo scopo di verificarne l’eventuale inquinamento.