TARANTO - Quasi 200 aggressioni in pochi anni, atti vandalici, lanci di sassi e minacce. Autisti e autobus Amat Kyma presi d’assalto, sino all’escalation degli ultimi mesi: da gennaio al 21 maggio scorso, ben 11 atti violenti, dai colpi di pistola contro i finestrini, fino al ferimento di un un autista in piazza Fontana, senza tralasciare le molestie subite da due viaggiatrici.
Un bollettino di guerra che mette a repentaglio i lavoratori del trasporto pubblico locale e i passeggeri, che i sindacati di Cgil, Cisl e Uil Taranto insieme alle categorie Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, non sono più disposti a tollerare. «Le istituzioni locali devono garantire la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico, ma se questi provvedimenti tarderanno ad essere attuati - dicono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Taranto, Giovanni D’Arcangelo, Gianfranco Solazzo e Piero Pallini – trasferiremo le nostre istanze al Ministero dell’Interno».
Per i sindacati vanno messi in atto subito interventi tecnici per garantire la sicurezza a bordo dei lavoratori, ma va posta con altrettanta celerità la questione dell’emergenza sociale e criminale che riguarda il territorio.
«Siamo di fronte a un chiaro segnale - dicono - che va assolutamente letto dalle istituzioni locali come sintomo evidente di un’emergenza sociale, che vive Taranto e la sua provincia. È necessario investire sulla prevenzione e intervenire anche sul tessuto socioculturale».
L'appello è al Prefetto di Taranto, Demetrio Martino, al sindaco del comune e presidente della provincia, Rinaldo Melucci. «Si fa un gran parlare di mobilità sostenibile – dicono ancora – ma qui viene leso il più elementare diritto che è quello alla mobilità e alla mobilità sicura. Non è più tempo di attendere, attuiamo il cambiamento».