TARANTO - Affrontare la paura della guerra parlando in classe della pace. E’ l’iniziativa di tre insegnanti della scuola elementare Renato Moro di Taranto che hanno sollecitato i bambini ad esternare i loro sentimenti con disegni e parole su quanto stanno vedendo e ascoltando in merito al conflitto armato in Ucraina. «Benché sorrisi e musetti siano coperti dalle mascherine - spiega la maestra Anna Maria Lucchese della 1 C - gli occhi dei nostri bambini parlano anche se restano in silenzio. E in questi giorni abbiamo captato la loro preoccupazione. Qualcuno ha visto le immagini della guerra in tv, qualcun altro ha raccontato di essere rimasto per tanto tempo in coda al benzinaio insieme alla mamma o al papà. Qualcun altro ancora teme che il proprio papà, militare, possa essere chiamato in guerra».
Insieme agli insegnanti Maria Bianchi e Graziano Gilberto, la maestra Lucchese ha pensato di tranquillizzare i piccoli alunni. "Con dei bambini di 6 anni - ha aggiunto - l’unico modo per affrontare il tema della guerra è quello di parlare della pace, e così, d’accordo con la dirigente scolastica Loredana Bucci, abbiamo iniziato a colorare insieme l’arcobaleno che ne è simbolo». Ha avuto inizio il dibattito. Per tutti la guerra, per dirla con le frasi dei bambini, è anche «litigare con un compagno». «E' una cosa brutta». «E' vedere il fumo ed il fuoco che escono dalle case dove prima abitavano bambini che non conoscevano la guerra». Il piccolo Giulio ha raccontato di essere triste «perché in questi giorni in Ucraina alcuni bambini muoiono». Riccardo ha detto che ha paura per il suo papà: «E' un militare e forse andrà anche lui a fare la guerra». Leonardo ha sostenuto che «se arrivano le bombe si muore». E Alice sa «che la guerra non è ancora in Italia, ma - ha ammesso - ho un po' di paura perché so che l’Ucraina è vicina».