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Maltempo, la pioggia si abbatte sulle primizie: ciliegie distrutte

 
Redazione online

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I 1200 millimetri caduti nel solo mese di maggio hanno compromesso le prime produzioni delle Bigarreau, mentre già iniziano a contarsi i danni sulle Giorgia

Mercoledì 17 Maggio 2023, 13:48

BARI - I danni del maltempo in agricoltura già si contano. A maggio sono caduti quasi 1200 millimetri di pioggia in 34 comuni pugliesi, con fenomeni spesso violenti che hanno duramente colpito le colture in campo, a partire dalle ciliegie. I dati sono stati rilevati dalle  stazioni meteorologiche di Arif. La conta è iniziata e in provincia di Bari già si stanno effettuando i primi sopralluoghi.

Il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni, oggi ha incontrato «sul campo» l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, e il presidente della IV Commissione consiliare, Francesco Paolicelli. Nella provincia di Bari, secondo Coldiretti, sono andate irrimediabilmente perdute le ciliegie primizie, le Bigarreau, mentre già iniziano a contarsi i danni sulle ciliegie Giorgia.  

«Una ondata di maltempo che – sottolinea la Coldiretti regionale - ha colpito a macchia di leopardo tutta la Puglia, le città e le campagne con danni alle coltivazioni, dalla frutta alla verdura, ma anche bietole, grano, fino agli ulivi e alle vigne, ha strappato i teli dell’uva da tavola,  ma ha provocato anche frane ed alluvioni in una regione dove 9 comuni su 10 pari all’89% del totale sono a rischio idrogeologico anche per effetto del cambiamento climatico che aggrava lo stato di salute – denuncia Coldiretti Puglia - di un territorio già molto fragile per la cementificazione e l’abbandono».

 

Se la pioggia è attesa per ripristinare le scorte idriche, i forti temporali con precipitazioni violente – spiega la Coldiretti Puglia – peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento, perché la pioggia per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre le precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua.

Le perdite nel 2023 «rischiano di essere superiori ai 6 miliardi stimati per lo scorso anno».

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