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La manifestazione contro il G7

 
Luca Turi

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Luca Turi

Sabato 13 Maggio 2017, 14:34

17:14

BARI - «A Bari prove generali per il G7 di Taormina». È scritto su un volantino distribuito dagli organizzatori del corteo di protesta contro il G7 Finanze partito verso le 11,30 con un paio di ore di ritardo a Bari dal Parco 2 Giugno, in una zona distante dal castello deve è in chiusura il vertice dei ministri dell’Economia e dei governatori delle banche centrali.
«Contro il g7 di Taormina - si legge sul volantino - è giusto ribellarsi. Mandiamo in frantumi la vetrina dell’imperialismo. Si blindano perché hanno paura. Assediamoli senza paura». L'appuntamento è per il 26 maggio ai Giardini Naxos in Sicilia. A Bari organizzatori e fonti della Questura parlando di circa 400 manifestanti in marcia. Lungo il percorso della manifestazione sono schierati circa 200 fra poliziotti e Carabinieri.

In testa al corteo anche l’europarlamentare di Sinistra Europea Eleonora Forenza. «Questo è un corteo contro le politiche neoliberiste del G7 - ha detto - ma anche contro guerra e repressione. Qui a Bari ha un significato particolare perché il sindaco Antonio Decaro, come presidente ANCI, ha dato un contributo attivo per l’approvazione del decreto Minniti che prevede una inaccettabile forma di repressione quale quella dei daspo urbani. La città - ha concluso l’europarlamentare - deve avere paura del G7 e della militarizzazione che ha portato, non di questo corteo pacifico».

«Temevano l’arrivo dei black bloc ed eccoli, sono davanti e dietro questo corteo, sono loro quelli vestiti di nero (i poliziotti, ndr)». Lo affermano i manifestanti che partecipano al corteo di protesta organizzato a Bari contro il G7 Finanze che si è concluso in Largo Ciaia dopo poco più di tre ore di marcia per le strade dei quartieri Carrassi e San Pasquale.
Lungo il percorso i manifestanti - circa 300 - hanno parlato di lavoro precario, di violazione dei diritti delle donne, di riforma della scuola e di questioni ambientali. Numerosi i negozi rimasti chiusi per timore di scontri e disordini, persino banche con vetrine protette da pannelli in legno. Dinanzi al carcere di Bari il corteo ha fatto una sosta per salutare «i compagni detenuti» che si sono affacciati alle finestre delle celle ricambiando il saluto, e hanno intonato per loro il ritornello di una canzone neomelodica.
Al corteo si sono aggiunti anche cittadini scesi dai balconi delle loro case per aver risposto all’appello dei manifestanti. "Non ce l’ho fatta a rimanere a casa, - ha detto una 75enne che si è unita alla marcia - ho sentito il dovere di rafforzare il grido di protesta di tutti questi giovani».

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