VIESTE - Ottavo omicidio in tre anni, il secondo in poche settimane. Vieste ormai è diventata una polveriera. L'ultimo delitto risale a mercoledì sera quando un il 25enne Antonio Fabbiano, è stato ucciso in serata a tarda ora da persone non ancora identificate mentre era davanti alla sua abitazione, in via Tripoli. Fabbiano, che, a quanto si è saputo, era legato al clan di Marco Raduano (il boss scampato a un agguato a colpi di mitra un mese fa), è stato investito da una pioggia di fuoco: i sicari, almeno due, avrebbero utilizzato due armi, un fucile kalashnikov e una pistola (trovati una ventina di bossoli).
Il giovane, ferito all'addome e all'inguine, a cause delle condizioni, apparse subito gravi, è stato trasportato presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, dove è morto poche ore dopo.
L’agguato - secondo gli investigatori - sarebbe avvenuto nell’ambito della sanguinosa guerra di mafia che da anni si sta consumando tra due clan il lotta per il controllo del traffico di droga. Sull'omicidio indagano i carabinieri del Comando provinciale di Foggia: nella zona, non ci sarebbero telecamere di sorveglianza.