Mercoledì 17 Settembre 2025 | 13:15

Piscine, chiosco e area picnic abusivi: sequestri a San Cataldo in un maneggio

 
Redazione online

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Non autorizzata anche la concimaia in cemento armato di 14x4,70 metri destinata ai 34 cavalli presenti, così come le 11 capannine con tettoia per il ricovero delle carrozze

Mercoledì 17 Settembre 2025, 11:06

A seguito di segnalazioni alla Centrale Operativa, i Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale (NIPAAF) e del Nucleo Forestale di Lecce, in collaborazione con l’Ufficio Tecnico del Comune e il Servizio Veterinario dell’ASL, hanno effettuato controlli approfonditi su un’azienda agricola situata a San Cataldo-Ciccorusso, alle porte di Lecce.

Le verifiche hanno evidenziato gravi irregolarità: nonostante il diniego comunale di alcuni lavori e la prescrizione di ridurre il numero dei box per cavalli, l’azienda aveva realizzato tre piscine pavimentate in pietra leccese, un chiosco prefabbricato ad uso bar e un’area attrezzata per pic-nic e parco giochi per bambini. Dai servizi igienici dell’area, i reflui venivano convogliati in una fossa scavata nella roccia e coperta da un solaio, senza alcuna autorizzazione.

Non autorizzata era anche la concimaia in cemento armato di 14x4,70 metri destinata ai 34 cavalli presenti, così come le 11 capannine con tettoia per il ricovero delle carrozze.

Alla luce di questi accertamenti, i Carabinieri Forestali hanno disposto il sequestro preventivo di tutte le strutture realizzate in difformità dal permesso di costruire o prive di autorizzazione. L’area, ricompresa in zona di notevole interesse pubblico e sottoposta a vincolo paesaggistico secondo il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, ha reso ancora più gravi le violazioni contestate.

Il rappresentante legale dell’associazione sportiva dilettantistica che gestisce l’azienda, un 66enne, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lecce con l’accusa di: realizzazione di interventi edilizi in difformità o assenza di permesso di costruire e senza autorizzazione paesaggistica, e scarico non autorizzato dei reflui.

Per garantire il benessere degli animali, l’allevamento dei cavalli è rimasto operativo nelle parti dell’azienda non interessate dal sequestro delle opere abusive.

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