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Lecce, flash mob degli studenti per dire basta alla violenza sulle donne

 
Redazione online

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LE FOTO E I VIDEO La manifestazione itinerante è partita da Porta Napoli e raggiunto piazza Sant'Oronzo. Coi ragazzi del Fermi c'erano le segreterie di Cgil e Uil

Sabato 16 Dicembre 2023, 13:09

LECCE - «Perché ogni donna sia un Canto libero». Sulle note di Lucio Battisti, questa mattina a Lecce, dal Sedile di piazza Sant’Oronzo, Cgil, Uil e gli studenti dell’Iiss “Enrico Fermi” hanno lanciato un forte messaggio contro femminicidi e violenza sulle donne. «Vogliamo essere la voce che non può parlare» recitava lo slogan impresso sul grande striscione posto in testa al corteo che ha preso le mosse da Porta Napoli e attraversato le vie del centro storico prima di giungere in piazza, dove un lungo drappo rosso è stato deposto sui gradoni del Sedile.

Un flash mob itinerante che ha “fatto rumore” per Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano e tutte le altre donne – ben 109 da inizio anno - vittime di violenza di genere solamente nel 2023. I loro nomi e volti erano impressi sui cartelloni, tantissimi, preparati dagli studenti, insieme a un fiume di riflessioni, messaggi, musica e canzoni, poesie e, ancora, toccanti testimonianze autobiografiche di donne vittime di violenze e messaggi – terrificanti - scritti da chi è sopravvissuta ad episodi di sopraffazione, «ai quali non possiamo e non vogliamo abituarci».

«Come studenti dell’Enrico Fermi di Lecce, una scuola ad alto tasso maschile - hanno spiegato alcuni ragazzi - riteniamo cruciale assumere una posizione decisa contro la violenza di genere. Noi, giovani cittadini del domani, sentiamo il dovere morale di batterci in prima linea contro l’ideologia patriarcale che nega alla donne il diritto alla vita».

«Sono con voi oggi – ha detto il sindaco Carlo Salvemini – perché ci tengo a condividere questa manifestazione che per me ha un grande significato, che va sottolineato: il Fermi è una scuola prevalentemente maschile, parliamo di un 10 per cento di ragazze in un universo maschile che è in quella fase della vita in cui si costruiscono consapevolezze legate ai sentimenti, all’affettività, all’erotismo. Capite quanto sia importante, allora, che l’istituto Fermi si sia incaricato di portare in piazza il tema del femminicidio, è davvero straordinario. Questa manifestazione parla a noi, perché la violenza di genere è un problema culturale che ci riguarda come maschi».

«C’è un modello sociale da scardinare, una rivoluzione culturale da compiere – ha rimarcato anche Aldo Guglielmi, dirigente dell’istituto ‘Fermi’ – ed è fondamentale che la scuola lavori giornalmente per questo obiettivo. Di fronte all’emergenza dei femminicidi e della violenza di genere – ha aggiunto - è importante e doveroso farsi sentire e per questo abbiamo voluto manifestare pubblicamente il pensiero e la posizione di ognuno di noi».

Una folla attenta e partecipe ha accolto in piazza il corteo voluto ed organizzato, insieme a studenti e docenti del “Fermi”, dal Coordinamento UIL Lecce con il proprio Centro Ascolto Mobbing & Stalking ed alla Cgil di Lecce con il Coordinamento Donne Cgil Lecce “Belle Ciao”.

«Il bilancio 2023 è drammatico -  è stato spiegato - 109 donne uccise fino al 3 dicembre, di cui 90 in ambito familiare/affettivi ; 58 quelle uccise da partner ed ex partner. Numeri che rappresentano la parte visibile di un fenomeno profondo e complesso, che deve essere oggetto di riflessione costante, ogni giorno dell’anno, da parte di tutti, a cominciare dalle scuole». 

«Anche quest’anno Cgil e Uil insieme hanno fortemente voluto organizzare una manifestazione contro la violenza sulle donne coinvolgendo il mondo della scuola e abbiamo scelto il ‘Fermi’ proprio perché è un istituto a prevalenza maschile», hanno sottolineato il Coordinatore Uil Lecce Mauro Fioretti con Lucia Orlando responsabile del Centro Ascolto Mobbing & Stalking Uil e Simona Cancelli, Segretaria confederale Cgil Lecce, responsabile del Coordinamento Donne Cgil Lecce “Belle Ciao”.

«Ringraziamo davvero tutti gli studenti e i docenti che hanno dato vita al bellissimo flash mob itinerante dopo aver svolto un grande e lungo lavoro di confronto e preparazione nelle classi. L’impegno di CGIL e UIL prosegue anche oltre il 25 novembre, dobbiamo continuare a investire nei servizi di prevenzione e nell'assistenza, nelle campagne di sensibilizzazione ed ascolto in tutti gli ambiti di vita e di lavoro, così come dobbiamo puntare di più e meglio su interventi per l’occupazione femminile, perché una donna che lavora e ha un’indipendenza economica, è una donna sicuramente più libera. Su tutto questo – concludono - vogliamo che ci sia attenzione, ogni giorno, da parte di tutti».

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