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Melpignano: niente pubblico né applausi, ma il «tamburello inesorabile» della Notte della Taranta non si ferma

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Non uno spettacolo, ma una serie di esibizioni che comporranno la messa in onda televisiva su Rai2. Superospiti Gianna Nannini, Diodato e Mahmood

Domenica 23 Agosto 2020, 01:38

02:34

MELPIGNANO (LECCE) - «Il caos? Un po' ci manca, in fondo a Melpignano se togli la Notte della Taranta cosa rimane?». A parlare sono gli abitanti del comune nel cuore della Grecìa Salentina: per questa strana edizione 2020 della kermesse nessuna coda, se non quella dei (pochi) ospiti e artisti per la misurazione della temperatura. Strade deserte, un palco basso con l'ex convento degli Agostiniani a fare da scenografia, un piazzale vuoto e malinconicamente immenso che ha fatto da location a un vero e proprio set televisivo.

Chi ha potuto assistere alla registrazione del Concertone, che andrá in onda su Rai2 il 28 agosto, alle 22.50, non ha visto infatti uno spettacolo, ma una serie di esibizioni, alcune anche ripetute per esigenze televisive, che verranno montate appositamente per la trasmissione.

L'orchestra guidata dal maestro concertatore Paolo Buonvino, elegantissima in total black, ha fatto ascoltare alcuni brani classici della tradizione salentina, da 'Lu Rusciu te lu Mare' a 'Pizzicarella', e in certi momenti anche per i pochi presenti, tutti rigorosamente distanziati e con le mascherine addosso, era difficile non lasciarsi andare al ballo. A fare da narratore Sergio Rubini, con brevi e intensi interventi tra un'esibizione e l'altra.

Inevitabilmente riflettori puntati sui superospiti, Diodato, Mahmood e Gianna Nannini. Il cantautore tarantino (che ha terminato ieri le registrazioni e questa sera non era presente) si è esibito in 'Beddhra ci dormi', cimentandosi con il dialetto salentino, difficile anche per un pugliese doc. come lui. Molto emozionante la performance di Mahmood, in 'Sabry 2 Aleel', canto d'amore in arabo che è il suo primo ricordo d'infanzia (la ascoltava in macchina con il papá). Apprezzatissima l'energia di Gianna Nannini, che ha riproposto "Fimmene Fimmene", come nel 2004, ma con un arrangiamento sfociato nell'elettronica, tanti sintetizzatori che si sono ben mescolati ai ritmi tradizionali. Un plauso anche per lo studio della lingua: il suo accento salentino nel cantare il suo «quattru» ('quattro') era pressoché perfetto.

Un'estate strana, ma «il tamburello è inesorabile», viene detto sul palco, e in qualche modo siamo tornati a ballare: non ha potuto farlo il poco pubblico, ma lo hanno fatto le coreografie di danza contemporanea di Sharon Eyal con i suoi 10 ballerini. Nota di colore: avvistati tra il pubblico Maria Grazia Chiuri (gli abiti degli artisti sul palco sono di Dior) e il regista Edoardo Winspeare con telecamera al seguito. Qualcosa bolle in pentola? Non si sa. L'unica certezza è la speranza che il prossimo anno tutto torni come prima, per ritrovare la spensieratezza delle danze sfrenate, del sudore, dei fiumi di vino, della musica senza pensieri: della vera Notte della Taranta.

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