Sulla carta era un camping con 414 piazzole di sosta, nei fatti però è stato trasformato in un villaggio turistico sul mare: le roulotte e i camper sono diventati vere e proprie ville. E' per questo che la Guardia Costiera ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo disposto dal gip Paola Angela De Santis su richiesta deol pm Baldo Pisani che ha colpito il Club Adriatico, complesso di circa 175mila mq sul litorale nord di Polignano a Mare in cui risiedono molti professionisti baresi.
L’attività investigativa è iniziata nell’estate del 2022 quando una socia della cooperativa ha sporto denuncia-querela lamentando l’arbitraria demolizione di una parte del proprio gazebo da parte di un parente suo confinante. Le indagini accertarono che tanto il gazebo demolito quanto l'intera unità immobiliare erano abusive: la piazzola di circa 200 mq fu sottoposta a sequestro preventivo (provvedimento poi confermato dal Riesame) e la stessa socia fu iscritta nel registro degli indagati.
Le indagini, delegate alla Guardia Costiera, hanno visto l'acquisizione di documenti e l'ascolto di numerosi testimoni, dirigenti del Comune di Polignano e della Regione, effettuando numerosi sopralluoghi al fine di individuare di volta in volta i lavori in corso. Il decreto di sequestro preventivo è stato notificato ai 395 soci del complesso edilizio, accusati a vario titolo ed in concorso tra loro di lottizzazione abusiva: le 414 piazzole di sosta per camper sarebbero state convertite in vere e proprie unità abitative permanenti realizzate in manufatti prefabbricati, rivestite in pietra, fornite di allacci idrico-fognanti ed elettrici. Il camping sorge in un'area sottoposta a vincoli paesaggistici, nel Parco di Costa Ripagnola: nel corso degli anni sono stati realizzati impianti sportivi, bar, ristorante, teatro, aree comuni e depuratore per un valore complessivo dei beni sequestrati stimato in circa 80 milioni di euro.
I proprietari della struttura si difendono ricordando che era in corso l'approvazione del Pirt (Piano di intervento per il recupero territoriale) da parte del Comune di Polignano, che avrebbe mai dato risposte, e che era in corso di predisposizione un progetto per la demolizione delle opere ritenute abusive rispetto alle richieste di condono edilizio presentate nel 1995. Le prime demolizioni erano già in corso. Ma secondo le consulenze tecniche richieste dalla Procura di Bari gli abusi non sarebbero sanabili.