ANDRIA – “Si chiama Luca Petrachi e quando segna si vola, facci una capriola, facci una capriola”. Così lo stadio Degli Ulivi ha accolto il ritorno di Gianluca Petrachi, ex calciatore dei tempi d'oro dell'Andria e adesso direttore sportivo di valore, dopo le esperienze nel Torino e nella Roma. E' tornato ad Andria come ospite, invitato dalla società biancazzurra ad assistere alla delicata sfida salvezza con l'Avellino.
Grande l'entusiasmo portato da Petrachi, in una fredda giornata di aprile, riscaldata dal calore degli oltre 4mila spettatori nei confronti del calciatore di origini leccesi, che per due stagioni ha indossato la maglia biancazzurra. “Ringrazio la nuova società per l'invito, che ho accettato subito senza pensarci – racconta Gianluca Petrachi -. Nella vita tutto arriva e tutto torna, e ci tenevo ad essere presente in questa partita molto importante per il futuro della Fidelis. Mi auguro in una pronta rinascita di questo club che merita qualcosa di importante. Mancavo da diversi anni ad Andria, e la Fidelis rimane il prima amore, quello che non si scorda mai”.
Dopo l'esperienza nella capitale con i giallorossi, Petrachi è rimasto fermo un anno, ma è pronto a tornare a lavoro. “C'è qualcosa di importante che bolle in pentola – prosegue -. In questo momento sto aspettando, ma ho già parlato con un club e sono fiducioso sull'accordo da chiudere a breve. Sono pronto a tornare”.
Con Petrachi ieri allo stadio, c'erano anche altre indimenticabili pedine del passato Fidelis, come il centrocampista Raffaele Quaranta e l'attaccante Vittorio Insanguine. La loro presenza ha portato bene all'Andria che ha superato l'Avellino. Ma per i tifosi andriesi, il sogno è di rivedere Petrachi nuovamente nella città sveva, non come ospite ma con un ruolo nello staff tecnico. “L'importante è che la Fidelis faccia il proprio percorso, cercando di mantenere la categoria per poi migliorare ancora – conclude Petrachi -. Poi mai dire mai, nella vita”.