Martedì 25 Novembre 2025 | 19:46

«Finché non sarà libera. Disegni per la Palestina»: a Mola di Bari una mostra diffusa che porta il genocidio nei luoghi quotidiani

«Finché non sarà libera. Disegni per la Palestina»: a Mola di Bari una mostra diffusa che porta il genocidio nei luoghi quotidiani

 
Redazione online

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Lo spazio urbano diventa un taccuino aperto sulle ferite del presente grazie alle vignette di Francesco Chiacchio, illustratore fiorentino tra le voci più intense del disegno contemporaneo

Martedì 25 Novembre 2025, 14:04

La rassegna «Ignoti alla città» di Camera a Sud non si è chiusa davvero con l’ultima proiezione di domenica 23 novembre: il suo sguardo continua a camminare per le strade di Mola di Bari, ad affacciarsi sulle vetrine, a interrogare i passanti. È nata così “Finché non sarà libera. Disegni per la Palestina”, una mostra diffusa che porta fuori dai luoghi deputati dell’arte le vignette di Francesco Chiacchio, classe 1981, illustratore fiorentino tra le voci più intense del disegno contemporaneo. I suoi lavori sono apparsi su la Repubblica e The New York Times. 

Quindici illustrazioni sono già esposte in altrettanti negozi del centro cittadino, e la distribuzione continuerà nei prossimi giorni - rendendo lo spazio urbano un taccuino aperto sulle ferite del presente. Non c’è una scadenza: le opere resteranno sulle vetrine finché i commercianti vorranno, trasformando la durata della mostra in un gesto condiviso di partecipazione civile.

Non sono immagini a tema, né illustrazioni progettate a tavolino: sono appunti urgenti, nati “a caldo”, spesso all’alba delle notizie che arrivano da Gaza. È lo stesso Chiacchio a raccontarne l’origine: «Queste vignette sono la reazione spontanea al disastro, al profondo senso d’ingiustizia e dolore che provo ogni mattina alzandomi e ascoltando le notizie dal genocidio in corso a Gaza. Il segno è veloce, come la grafia delle parole, perché il sentimento è immediato. Purtroppo anche mentre scrivo Israele sta continuando il suo piano coloniale in Palestina, e i morti continuano a crescere, così come i soprusi e di conseguenza aumentano i miei disegni. Vorrei un giorno poter cambiare tema, ma per adesso non posso che continuare ad affilare la matita, la spina che affonda nel fianco per non chiudere gli occhi, per non voltarsi dall’altra parte, per continuare a credere in una Palestina finalmente libera».

Quel “finché non sarà libera” diventa il cuore della mostra: una frase, ma anche una condizione. Il tratto di Chiacchio non è consolatorio: è una grafia tesa, consapevole, che rifiuta l’assuefazione al dolore e sottrae le immagini di guerra allo scorrere veloce della cronaca. Ogni vignetta è un piccolo stop, un invito a fermarsi e a vedere.

La scelta di una mostra diffusa è coerente con lo spirito di «Ignoti alla città»: spostare il racconto dal buio della sala alla luce del quotidiano, far vivere le immagini nei luoghi attraversati da tutti, ogni giorno. 

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