A meno di duecento metri dal Palazzo di Città, in via Calefati 227, si consuma ogni giorno un degrado urbano che contraddice apertamente le dichiarazioni del sindaco Vito Leccese, il quale lo scorso 27 maggio affermava sui social: «L’Amiu fa il suo dovere». Una frase pronunciata per stigmatizzare l’inciviltà di alcuni cittadini, ma che suona grottesca agli abitanti della zona, costretti da oltre un anno a convivere con una situazione che definire indecorosa è un eufemismo.
Come denuncia lo scrittore Andrea Piva sui social, con una serie di foto, lo stallo destinato ai cassonetti ospita ormai stabilmente cinque bidoni (invece dei due previsti), tra cui uno per gli indumenti usati, pesante e pericolosamente collocato sulle strisce pedonali. Proprio lì dove dovrebbe esserci un passaggio sicuro anche per un condomino con grave disabilità, per cui il Comune ha dichiarato «impossibile» la realizzazione di uno scivolo per mancanza di spazio. Un’assurdità se si considera che lo stesso spazio è ritenuto sufficiente per il posizionamento abusivo dei cassonetti.
Accanto, la campana per la raccolta del vetro è da tempo fuori uso, riversando a terra un liquame maleodorante che ha trasformato il marciapiede in un pantano putrido. Blatte, topi e sporcizia invadono la zona, mentre i cittadini – esasperati – raccontano di dover installare trappole per topi persino dentro il portone.
Le continue segnalazioni inviate via PEC all’Amiu, alla Polizia Municipale e all’assessorato competente restano inascoltate. Nessuna risposta, nessun intervento. Solo silenzio e degrado. «Chi sanziona l’abuso quando a commetterlo sono le istituzioni?» chiedono i residenti.
Mentre il Comune sanziona chi abbandona rifiuti, nessuno sembra rispondere dell’inciviltà pubblica che svilisce il centro cittadino. E la conseguenza è una zona franca dove le regole non valgono più.
I cittadini di via Calefati chiedono con urgenza:
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Il ripristino del numero corretto di cassonetti.
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La sostituzione immediata della campana del vetro.
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La liberazione definitiva delle strisce pedonali.
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Una pulizia straordinaria dell’area.
«Anche noi amiamo Bari» scrivono i residenti. «Ma l’amore, come il decoro, non può essere a senso unico. E la nostra pazienza è finita prima della Sua».