Sabato 06 Settembre 2025 | 06:32

Carnevale di Putignano, nonostante il tempo incerto i giganti di cartapesta sfilano per la città

 
Redazione online

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I 7 grandi carri allegorici del Carnevale di Putignano 2025 si sono svelati in tutto il loro splendore. Sette visioni di sovversione: il tema scelto quest'anno

Domenica 16 Febbraio 2025, 19:06

17 Febbraio 2025, 17:38

PUTIGNANO - «Ma che sapore ha, una giornata uggiosa…» cantava Lucio Battisti. Ha il sapore di una domenica di carnevale fredda e piovigginosa, con il cielo grigio e piccoli banchi di nebbia che si muovono come fantasmi.
Un pomeriggio di febbraio che diventa subito sera in una atmosfera che ricorda la Viassa felliniana avvolta dalle nebbie che si riempie improvvisamente di colori, di luci e di personaggio fantastici, giganti di cartapesta. È stato come attraversare una porta dimensionale, fare un salto nello spazio-tempo per ritrovarsi in un mondo di cartoni animati sul genere Space Jam (film in tecnica mista che ha come protagonista il cestista Michael Jordan che interpreta una versione immaginaria di se stesso, e i personaggi animati Looney Tunes).

La prima delle quattro sfilate del Carnevale di Putignano numero 631 è andata in scena in una domenica altrimenti triste e noiosa che «a las cuatro de la tarde», alle quattro del pomeriggio si è improvvisamente risvegliata tra un tripudio di maschere in libertà, carri allegorici, musica a tutto volume e gruppi in costume, tutto in una cornice di pubblico entusiasta che non si è fatto scoraggiare dalle avverse condizione meteo da allerta verdeoro (quasi gialla). Nei pomeriggi uggiosi il tempo si dilata, i ritmi sono più lenti.

Le operazioni di uscita dei carri allegorici dagli hangar e stata più macchinosa (per evitare incidenti sull’asfalto bagnato) e così lo spettacolo è cominciato con un’ora di ritardo rispetto all’annunciato cronoprogramma della parata.
E sul percorso hanno sfilato i personaggi più diversi, perfette imitazioni, con piccole aggiunte caricaturali, di figure di ogni epoca e dimensione, da quella virtuale dei computer a quella fantastica dei cartoni animati.
La creatività dei maestri «carristi» e la loro capacità di modellare la cartapesta ha lasciato senza parole gli spettatori incantati dalla bellezza delle maschere, dalla simiglianza delle caricature, dalla sagacia e dall’acume delle grandi allegorie.
Che Guevara, l’eroe della rivoluzione cubana su un destriero nero come la pece, ha sfilato insieme a cappuccetto rosso, il lupo e la nonnina. Il dio celtico Cernunnos simbolo della natura selvaggia ha incontrato sulla sua strada lo scheletro motociclista assassino di Ghost Rider che impersonava la guerra. Il piccolo Totò Cascio si è seduto nella sala del Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore accanto a bambini automi e non più pensanti, ipnotizzati dagli schermi dei loro smartphone. Sette i carri allegorici protagonisti di una sfilata a tema libero. C’è chi ha raccontato l’alienazione di un mondo che vive sempre più sui social (i maestri cartapestai dell’associazione «L’isola che non c’è» con il carro «Paradiso 2.0») e chi ha inneggiato alla rivoluzione, all’urgenza di uscire fuori dal gregge (ass, Carta bianca «Siamo fuori dal gregge»). La favola di Cappucceto rosso e il lupo è stata riscritta in chiave pacifista (ass. cArteinregola con «Che cuore grande che hai»). Il tema della pace è stato uno dei più citati, ad esempio evocando uno dei motti del ‘68: Mette i fiori nei vostri cannoni (ass. Carta&Colore «Mette fiori nei vostri cannoni»).

La ricerca di una coscienza critica, di una autonomia di pensiero è un altro dei temi rappresentati nei giganti di carta (ass. Carta in festa , «Le Gardien»). Non potevano rimanere esclusi i temi della natura e del ritorno alle origini (ass. Cartaland, «Regeneratio»). Infine un suggerimento per salvare il mondo dagli orrori delle guerre e dalla povertà, trasformare il brutto in bello, con la risata e il gioco (ass. Con le mani «Sovvertigine»).

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