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Bari, inaugurazione anno giudiziario: «Aumento di femminicidi e reati contro libertà sessuale commessi da minorenni»

 
isabella maselli

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isabella maselli

La relazione del presidente della Corte d’Appello di Bari Franco Cassano. De Castris: «Rischio infiltrazioni mafiose alle prossime elezioni. Appello alle forze politiche: candidature soppesate»

Sabato 27 Gennaio 2024, 11:34

14:39

BARI - Un minuto di silenzio per le vittime della Shoa, il richiamo alle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “guida costante nell’azione della magistratura”, riflessioni sul contesto internazionale, dalle guerre ai “regimi politici insofferenti alle limitazioni del potere”. Ancora le riforme che rischiano di “compromettere l’indipendenza” dei giudici e i dati allarmanti sull’aumento dei femminicidi (del 60% rispetto all’anno precedente) e dei reati contro la libertà sessuale commessi da minorenni (+72%). C’è tutto questo nella relazione del presidente della Corte d’Appello di Bari Franco Cassano presentata in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. 

POLITICA E TOGHE

“Sono diventati consueti la profilazione del singolo magistrato che emetta un provvedimento sgradito alla politica, la sua aggressione mediatica, la sensazione che ogni volta si tratti di un monito rivolto a tutta la magistratura. La critica al provvedimento che trasmoda nell'aggressione a chi lo ha emesso – ha detto Cassano - appare uno dei frutti avvelenati del sistema maggioritario, introdotto sull'onda della crisi dei partiti politici ed evidentemente non fondato su un'area estesa ed omogenea di valori condivisi. Ne è seguita un'ennesima anomalia italiana, un fondamentalismo maggioritario, una politica talvolta intollerante a qualsiasi forma di controllo da parte dei poteri di garanzia, cui è demandato il compito di assicurare che i diritti fondamentali siano applicati a tutti gli individui, e soprattutto alle minoranze, nonostante l’eventuale volere contrario della maggioranza”.

LE RIFORME

Il presidente della Corte d’Appello ha poi parlato della riforma che prevede il divieto di pubblicare le ordinanza che, secondo Cassano, “muove da un intento molto commendevole, quello di tutelare la riservatezza del cittadino sottoposto a misura, nel passato recente spesso messa in crisi da rapporti impropri tra inquirenti e giornalisti. Dopo la riforma del 2017, il fenomeno si è ridimensionato, restando, tuttavia, una patologia non accettabile. Ora questo divieto appare una misura che, rispetto allo scopo perseguito, si affida alla correttezza professionale del giornalista, e alle sue capacità di sintesi, senza che sia eliminato il rischio di implicanze negative per lo stesso arrestato”.

“Aleggia ancora – ha continuato Cassano - la proposta di prevedere che il controllo preventivo sugli atti amministrativi esercitato dalla Corte dei conti escluda la responsabilità erariale del funzionario. Lo stesso decreto P.A. esclude poi dal controllo concomitante della Corte dei conti i piani di sostegno dell'economia nazionale previsti o finanziati dal PNRR. L'insieme di questi provvedimenti legislativi e di queste proposte, insieme con la riforma del codice degli appalti, con il ridimensionamento politico dell'ANAC, la proposta di abolire le misure limitative dell'elettorato passivo contenute nella legge Severino, con le proposte che discutono delle limitazioni da apportare alle intercettazioni, inducono a concludere nel senso che l'obiettivo perseguito sia di rassicurare il più possibile chi dovrà utilizzare l'enorme massa di finanziamenti pubblici previsti dal PNRR”.

I DATI

Sostanzialmente stabili sono i delitti contro la pubblica amministrazione; sono invece aumentati del 47% gli omicidi volontari consumati (passati da 30 a 44); da notare l'aumento del 60% degli omicidi la cui vittima era di sesso femminile (passati da 5 a 8); sono, altresì, aumentati, da 71 a 76, gli omicidi tentati, ma qui le vittime di sesso femminile fortunatamente sono diminuite da 12 a 10; sono aumentati gli omicidi colposi per violazione delle norme sulla circolazione stradale, quelli per infortuni sul lavoro e le lesioni colpose per infortuni sul lavoro; i reati di stalking registrano una leggera diminuzione, rimanendo comunque numericamente altissimi, ben 1.409 denunzie; in sensibile calo le denunzie per reati commessi da cittadini stranieri, passate dalle 5.542 dello scorso anno alle attuali 4.898. Relativamente ai delitti di associazione a delinquere di stampo mafioso le denunzie sono state 232, in numero quasi uguale al periodo precedente: gli studi della Banca d'Italia evidenziano tuttavia che le tre province del Distretto di Bari risultano avere una incidenza mafiosa sull'economia che le colloca ben al di sopra di tante altre province di altre Regioni a forte presenza mafiosa. L'impegno dello Stato nel contrasto alle mafie è stato rilevante: le mafie del foggiano vivono la fase dell'accumulazione selvaggia del capitale, e sono feroci. Per contrastarle sono state attinte da misura cautelare circa 750 persone; sono stati effettuati sequestri e confische per un ammontare complessivo di oltre 70 milioni di euro; sono state sequestrate tonnellate di droga e un enorme quantitativo di armi e munizioni; sono state emesse oltre 100 interdittive antimafia nei confronti di imprese condizionate dalle organizzazioni mafiose; sono state sciolte per mafia le amministrazioni comunali di M. S. Angelo, Mattinata, Manfredonia, Cerignola, e dello stesso capoluogo.

Va poi segnalato il “dato allarmante” della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, con l'iscrizione di ben 13 procedimenti in materia di delitti contro la libertà sessuale, con una variazione rispetto all'ultimo anno pari al 72%.

Preoccupano il sovraffollamento della Casa Circondariale di Bari che, a fronte di una capienza regolamentare di 288 posti letto, ospita ben 430 detenuti, e quello della Casa Circondariale di Foggia che, a fronte di una capienza di 365 posti letto, ospita 516 detenuti, con un sovraffollamento del 190%. “La situazione in queste carceri è invivibile. L'anno 2022 per la Puglia è stato quello dell'emergenza suicidi: se ne sono registrati cinque, il numero più alto in tutte le carceri del Mezzogiorno, nel silenzio e nell'apparente disinteresse dell'opinione pubblica”.

De Castris: "Rischio infiltrazioni mafiose alle prossime elezioni. Faccio appello alle forze politiche perché le candidature siano soppesate"

Dal procuratore generale Leonardo Leone De Castris, di recente insediatosi a Bari, l’appello alla politica contro il rischio di infiltrazioni mafiose alle future elezioni. “Sento il dovere di segnalare – ha detto - come nelle più recenti indagini in Puglia capita spesso di verificare soprattutto nelle intercettazioni – che poi è lo strumento basilare e speriamo che rimanga tale - come vi siano contatti tra alcuni candidati e la criminalità organizzata, allo scopo di acquistare e vendere voti e questo certamente determina un rischio per la democrazia. Ecco, io credo che questo fenomeno che è assolutamente trasversale alle forze politiche, in grado di influire sulla competizione elettorale alterandone il risultato, sia tenuto presente dai partiti nel momento in cui si definiscono le candidature. Approfitto delle imminenti elezioni europee e amministrative per fare un appello perché le candidature siano soppesate e questo possa ridare fiducia e un elettorato che francamente vediamo sconsolato, anche per quanto riguarda le percentuali di partecipazione alle elezioni. Questo potrebbe essere un segnale importante. Così come faccio un appello alle stesse forze politiche per quello che riguarderà l’amministrazione dei fondi che verranno con il Pnrr”.

“Preoccupa molto - ha aggiusto De Castris - la forza che continuano ad avere le organizzazioni mafiose, con in testa quelle foggiane (territorio in cui non a caso sono stati sciolti per infiltrazione e condizionamento mafioso numerosi comuni tra cui il capoluogo); qui la società civile, le classi dirigenti, la rappresentanza politica, l'imprenditoria dovranno operare un'attenta analisi, anche autocritica, interrogandosi sul perché la mentalità e l'agire mafioso continuino a rappresentare un elemento di forte affascinazione per molti giovani e purtroppo si pongano, a volte, anche come un richiamo culturale per intere fasce della popolazione”. “Diversa – secondo il procuratore generale di Bari - è la situazione dei circondari di Bari e Trani, dove pur in presenza di forti organizzazioni mafiose, la collettività mostra di possedere maggiori anticorpi verso i tentativi di permeabilità delle prime nel tessuto economico e sociale”.

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