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Bari, sulla muraglia del fortino Sant'Antonio inaugurata la panchina dell'amore

 
Redazione online

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Realizzata dall’artista Alberto Cramarossa con la partecipazione delle scuole del quartiere per dire no all’omotransfobia

Venerdì 26 Maggio 2023, 17:40

BARI - È stata inaugurata questa mattina, in via Venezia, nei pressi del fortino Sant’Antonio, alla presenza del presidente del Municipio I Lorenzo Leonetti e del consigliere delegato del sindaco per i diritti civili Nicola Biancofiore, la «Panchina dell’amore» realizzata dall’artista Alberto Cramarossa con la partecipazione delle scuole del quartiere per dire no all’omotransfobia.

Sulla panchina, dipinta dei colori dell’arcobaleno, è fissata una targa su cui è incisa la frase «Il cuore è libero, abbi il coraggio di seguirlo». «L’omofobia, la bifobia e la transfobia violano la dignità umana, ledono il principio di eguaglianza e cancellano la libertà e gli affetti delle persone - ha commentato Lorenzo Leonetti -. Contrastare la discriminazione e la violenza fondate su sesso biologico o anagrafico, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità dovrebbe essere la normalità. Ma ad oggi, purtroppo, ancora non è così, ed è vergognoso. Per questo da oggi sedersi su questa panchina, a due passi da una delle location dove si celebra l’amore, il fortino Sant’Antonio, avrà un significato ancora più importante».

«L’atto che compiamo oggi - ha sottolineato Nicola Biancofiore - ha un grande valore simbolico: questa panchina, infatti, è un segno tangibile e visibile di inclusione. Il fatto che all’inaugurazione siano presenti istituzioni, studenti e studentesse delle scuole e singoli cittadini ci fa ben sperare rispetto a un futuro senza discriminazioni, pregiudizi e violenze. Il cammino è lungo ma questi piccoli passi sono importanti».

«Sono passati ormai diciannove anni da quando, il 17 maggio 2004, ha avuto luogo la prima Giornata internazionale contro l’omofobia, bifobia e la transfobia - ha ricordato Alberto Cramarossa -. Oggi, 26 maggio 2023, vorrei che questa panchina fosse promotrice dell’amore in tutte le sue forme, senza pregiudizi e senza il bisogno costante di sentirsi giudicati, a volte colpevoli soltanto di amare qualcuno, chiunque esso sia, senza alcun tipo di distinzione di genere o di colore. Perché l’amore muove tutto il mondo… ci fa sentire forti, invincibili, in grado di poter toccare il cielo con un dito, o al contrario, deboli, alla continua ricerca di qualcosa, attratti come una falena da una luna distante. L’amore è tutto, l’amore è niente, l’amore è molte cose… sta a noi decidere quali di queste essere».

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