Sabato 06 Settembre 2025 | 15:11

Inaugurazione anno accademico Poliba, rettore: «Creare osservatorio permanente per monitoraggio». Ministro Bernini: «Università fabbrica che produce futuro»

 
Redazione online (video Donato Fasano)

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Arriva anche l'appello dal presidente del Consiglio degli Studenti ad ascoltare il grido sordo del disagio

Martedì 11 Aprile 2023, 12:30

20:36

«Nell’immediato si potrebbe attivare un osservatorio permanente che coinvolga la Conferenza dei rettori, il ministero dell’Università e della Ricerca e gli altri ministeri interessati, a cominciare da quello per il Sud. L'osservatorio dovrebbe monitorare le dinamiche in atto, fornendo strumenti di valutazione dell’efficacia del Pnrr e proponendo, eventualmente, correzioni e miglioramenti delle azioni, per una maggiore efficacia del Piano stesso». È quanto proposto dal rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, oggi nel corso dell’inaugurazione del nuovo anno accademico.

«Siamo grati al ministero - ha aggiunto - per aver chiuso rapidamente tutte le procedure che riguardavano la quarta missione del Pnrr, 'Istruzione e Ricerca'. Siamo fieri di aver costituito, in questo ambito, un partenariato esteso che si intitola Nest - Network 4 Energy Sustainable Transition - a cui aderiscono 25 partner pubblici e privati tra università, enti di ricerca e imprese con due grandi obiettivi: sviluppare, attraverso la ricerca scientifica, nuove tecnologie per la produzione di energie pulite e utilizzare i risultati della ricerca per favorire la nascita di startup e imprese innovative. Questo significa che nei prossimi anni il Politecnico di Bari - nel ruolo di hub nazionale - avrà la responsabilità di guidare la ricerca per dare un contributo alla conversione energetica del Paese. Anche in questo modo la Puglia si candida ad essere hub dell’energia e luogo di sperimentazione nella produzione di energia rinnovabile».

«Non entrerò - ha sottolineato - nel dettaglio dei tanti progetti di ricerca finanziati in ambito Pnrr nei quali siamo coinvolti, ma vorrei fare una riflessione su quello che dovrebbe essere l’impatto futuro di questi progetti sul nostro territorio. Bisogna evitare che i risultati delle attività di ricerca rimangano nei laboratori e bisogna approfittare delle risorse disponibili per formare una generazione di giovani ricercatori che possa aiutare la trasformazione e la crescita delle imprese. Credo sia necessario favorire la creazione di laboratori pubblico-privati capaci di offrire servizi alle aziende ed anche agli enti pubblici territoriali».

APRIRE STRADA A ERASMUS NAZIONALE

«La disponibilità di una offerta formativa telematica negli atenei tradizionali potrebbe permettere l’erogazione di corsi di studio interateneo anche tra università geograficamente lontane. Ci potrebbero essere delle interazioni tra atenei per arricchire l’offerta formativa, mutuando singoli insegnamenti o interi curriculum. Questo potrebbe essere uno strumento per contrastare l’esodo di studenti e studentesse, che emigrano alla ricerca di una focalizzazione del percorso di formazione più adeguato alle loro aspettative. Si potrebbe aprire la strada ad un programma Erasmus nazionale che rafforzi l’attrattività degli atenei meridionali». Lo ha sottolineato il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, oggi nel corso dell’inaugurazione del nuovo anno accademico.

«Non credo - ha proseguito - che le università tradizionali debbano combattere contro le università telematiche e neanche possono inseguirle. Dobbiamo chiedere regole omogenee, basate sul rispetto di criteri comuni, come il rapporto tra docenti e studenti e, soprattutto, la qualità della formazione erogata. C'è bisogno di introdurre, dialogando con Anvur - l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca - sistemi di misurazione della preparazione di studenti e laureati, con processi trasparenti sia per chi è sottoposto alla valutazione, sia per i giovani e le loro famiglie. A loro dobbiamo informazioni chiare, basate su elementi concreti, per orientare la scelta dell’università e del corso di studi, vista la grande diversificazione attualmente in corso in termini di contenuti, metodi didattici ed anche di costi».

PRESIDENTE CONSIGLIO STUDENTI: INTERCETTARE GRIDO SORDO DEI DISAGI

«Bisogna ricordarsi di quella parte sommersa della nostra comunità che lancia il grido sordo e silenzioso di un disagio psicologico. In questo contesto è inevitabile parlare della situazione fuori controllo che ha sconvolto la comunità universitaria negli ultimi mesi, ovvero la tendenza in forte aumento di atti estremi da parte di studenti universitari». Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio degli studenti del Politecnico di Bari, Antonio Pio Colapietra, oggi in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico.

«Leggendo o ascoltando i discorsi dedicati all’inaugurazione dell’anno accademico dei colleghi studenti degli altri atenei - ha aggiunto - ho notato come solo questo tema sia onnipresente e sempre trattato con durezza. I momenti di debolezza, di sconforto e di ansia sono comuni a tutti noi studenti, e tutti noi sappiamo quanto il percorso universitario sia tortuoso e colmo di imprevisti. A ciò, si aggiungono spesso pressioni sociali, familiari, nonché mortificazioni da parte di colleghi studenti o docenti con scarsa sensibilità, che, tutte insieme, alimentano la paura di non essere all’altezza del percorso universitario. Proprio per questo, sapendo che ci sono studenti fragili che hanno bisogno di supporto, chiediamo un aiuto alle autorità e al governo un aiuto per tutti coloro che hanno bisogno di qualcuno con cui parlare di questi imprevisti, per riuscire ad intercettare il dolore che la maggior parte degli studenti deve affrontare in solitudine».

«Queste situazioni, spesso provocate da episodi all’apparenza superflui, come una bocciatura - ha conclusi - si trasformano in dolore e successivamente in atti estremi a causa del clima di competitività che si respira nelle aule universitarie e che porta gli studenti a considerare gli errori come qualcosa da nascondere, non riconoscendoli come parte fondamentale del processo che porta al risultato finale. Non esistono grandi successi senza numerosi fallimenti».

BERNINI: UNIVERSITA' FABBRICA CHE PRODUCE FUTURO

«L'università è una fabbrica che produce futuro». Lo ha detto la ministra per l’Università, Anna Maria Bernini, in collegamento con il teatro Piccinni di Bari in occasione della inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico del capoluogo pugliese. «La ricerca - ha aggiunto - parla italiano a livello globale, ci sono dei settori fortemente caratterizzati dalla capacità scientifica dei ricercatori italiani. Non dobbiamo non solo convincere i nostri studenti che la nostra offerta formativa gli offrirà gli strumenti per interfacciassi con il mondo, ma dobbiamo dare loro una ragione per tornare. E soprattutto dobbiamo dare agli studenti stranieri ragioni per venire in Italia e contaminarsi con noi. Questo è fondamentale». La ministra ha evidenziato che sul «diritto allo studio noi dobbiamo lavorare, perché le borse di studio possono essere aumentate e arrivare più puntuali. Spesso sono in ritardo e il nostro obiettivo è ottenere il risultato di farle arrivare on time».

La ministra ha poi parlato anche delle «residenze universitarie che sono fondamentali perché il diritto allo studio esista». «Noi abbiamo un obiettivo - ha spiegato parlando del Pnrr - che riguarda 52mila posti letto in più rispetto a quelli già creati, da qui al 2026 dobbiamo andare oltre, valorizzando immobili pubblici inutilizzati o dismessi. Abbiamo poi la vocazione a essere sempre più interconnessi con il mondo delle imprese, e per questo stiamo molto valorizzando i dottorati innovativi industriali, perché dobbiamo creare un ponte tra formazione, ricerca e mondo del lavoro, portando l'università in azienda, i ricercatori in azienda e lasciarli lì». «Il mio obiettivo da qui al 2026 - ha concluso - è fare sistema, fare squadra».

«Sul diritto allo studio dobbiamo lavorare tutti insieme. Le borse di studio le abbiamo implementate e possono essere implementate maggiormente e, soprattutto, possono arrivare in maniera più puntuale nelle tasche degli studenti. Mi è stato detto la scorsa settimana, e sarà oggetto anche di un’interrogazione a cui risponderò, che spesso le borse sono in ritardo. Al netto di chi eroga cosa e quando, il nostro obiettivo non è scaricarci responsabilità ma ottenere il risultato di farle di arrivare puntuali». Lo ha detto la ministra per l’Università, Anna Maria Bernini, in collegamento con il teatro Piccinni di Bari in occasione della inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico del capoluogo pugliese.

«Sul diritto allo studio dobbiamo lavorare tutti insieme. Le borse di studio le abbiamo implementate e possono essere implementate maggiormente e, soprattutto, possono arrivare in maniera più puntuale nelle tasche degli studenti. Mi è stato detto la scorsa settimana, e sarà oggetto anche di un’interrogazione a cui risponderò, che spesso le borse sono in ritardo. Al netto di chi eroga cosa e quando, il nostro obiettivo non è scaricarci responsabilità ma ottenere il risultato di farle di arrivare puntuali». Lo ha detto la ministra per l’Università, Anna Maria Bernini, in collegamento con il teatro Piccinni di Bari in occasione della inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico del capoluogo pugliese.

DECARO: POLITECNICO BARI HA SCARDINATO GLI STEREOTIPI DEL SUD

«Siete la dimostrazione che con il lavoro, l’impegno e la passione per la propria terra si possono raggiungere risultati incredibili di cui siete interpreti. Avete saputo scardinare i pregiudizi e lo stereotipo del racconto di una formazione al Sud del nostro paese sempre al traino dei grandi poli universitari del nord». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, intervenendo alla cerimonia inaugurale dell’anno accademico del Politecnico di Bari.

«Tanti ragazzi stanno tornado qui per lavorare insieme a voi - ha aggiunto - e sono anche tante le aziende che tornano qui e tante aziende hanno deciso di arrivare a Bari e in Puglia per la prima volta soprattutto perché ci siete voi, ci sono dei giovani ingegneri che si laureano in tempi record e sono il migliore investimento nel futuro che le aziende possono fare».

EMILIANO: PROGETTIAMO ACCOGLIENZA STUDENTI STRANIERI IN PUGLIA

«Sarebbe interessantissimo se, con la rete che ministero e università hanno a livello internazionale, noi riuscissimo a costruire, con il target del 2026 dei Giochi del Mediterraneo, un progetto di accoglienza di studenti da tutto il mondo, e perché no di pugliesi di ritorno, che vogliano venire a studiare e perfezionarsi nelle nostre università. Perché 300 giorni di sole all’anno non devono servire solo a produrre energia alternativa per tutta l’Italia». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo alla cerimonia inaugurale dell’anno accademico del Politecnico di Bari.

Emiliano ha poi ribadito che «siamo la prima Regione italiana per capacità di investire i fondi europei», quindi ha invitato a non credere a chi dice che «il Sud non è capace di investire i fondi europei» solo «per portarci via un pò di soldi del Pnrr o dell’Fsc». «Siamo - ha proseguito - probabilmente anche una delle prime d’Europa, e lo facciamo bene nel senso che le imprese non prendono i soldi e scappano, ma nella relazione intensa con le università riescono a realizzare cose veramente importanti».
«Stiamo facendo progressi importantissimi in tutti i settori - ha concluso - grazie a una mentalità che ha cambiato la percezione stessa della Puglia. E il Politecnico e tutte le altre università hanno avuto un ruolo decisivo per la costruzione dell’autostima».

CASERMA MAGRONE DIVENTI PARCO INNOVAZIONE

«La costruzione del futuro non può prescindere dai luoghi nei quali realizzare i nostri progetti. La caserma Magrone potrebbe diventare un modello di dialogo per una reciproca interazione tra università, città e territorio. Trasformandola in un parco dell’innovazione, il Politecnico di Bari, attraverso la localizzazione di sedi e laboratori già finanziati in ambito Pnrr, potrebbe innescare un processo di rigenerazione urbana di un’area significativa per la città, svolgendo un ruolo-chiave non solo dal punto di vista della riqualificazione del patrimonio architettonico esistente, innescando processi economici virtuosi».

Lo ha detto il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, oggi nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico. Alla cerimonia ha partecipato, tra gli altri, il governatore pugliese Michele Emiliano. «L'area - ha detto Cupertino - potrebbe accogliere un campus diffuso, moderno, attrezzato e all’avanguardia, in grado di attrarre un’ampia comunità di respiro internazionale. Giovani talenti, brillanti docenti, ricercatori d’eccellenza avrebbero l'opportunità di lavorare in nuovi spazi aperti alla città, in stretta sinergia con le esigenze d’innovazione del mondo produttivo, per promuovere nuove economie e traiettorie di sviluppo sostenibile del territorio».

Emiliano ha sottolineato che «la caserma Magrone se dobbiamo prenderla prendiamola, purché non ci facciano pagare anche quella. Lo Stato deve aiutare l’università, non chiedere alla Regione di spendere i soldi per comprare le caserme, come in qualche caso è avvenuto. La stessa caserma Rossani non è stata regalata a Bari». «Ho visto dalle foto dei droni - ha proseguito - che è quasi inevitabile l’utilizzo della Magrone da parte del Politecnico, ma bisogna fare presto e dotarvi del denaro necessario. Il resto possiamo provare a mettercelo noi, ammesso che ci assegnino l’Fsc».

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