BARI - A Pasqua tutti in volo destinazione Canarie? Da Bari sembrerebbe proprio di no. I tiggì e le trasmissioni televisive, ormai frequentate principalmente da tuttologi d’ogni risma, sponsorizzano il boom di «fuga dalle zone rosse» verso quelle mete estere disposte ad accogliere chi non resiste più alla pressione di lockdown e relative regole e spicca letteralmente il volo. Il paradosso che si è venuto a creare è confermato dal ministero dell’Interno per il quale sono consentiti, nelle zone ad oggi soggette a restrizioni, gli spostamenti di viaggiatori che intendano recarsi in un Paese estero che consenta turismo. Anche se i viaggiatori arrivano dalla zona rossa. E la Puglia rossa lo è. «Siamo fermi dal 9 marzo 2020 a parte qualche biglietto aereo Bari – Milano ma si tratta di spostamenti per esigenze di salute – conferma Nicoletta Morfini -: in realtà i miei clienti non mi chiedono nient’altro se non quando riapriremo. Qui da noi la “fuga” verso la Spagna e le sue isole è meno percepita perché il mare lo abbiamo. Così come in tanti possiedono le seconde case in località balneari; se sono ancora chiuse non è certo per il clima e lo sappiamo bene. Per ora non abbiamo ricevuto nessuna richiesta: sul desiderio di affrontare viaggi pesa troppo l’incertezza tra decreti e andamento dei contagi. Questo vuol dire che non solo non è garantita la continuità per l’indotto del turismo – conclude - ma nemmeno la serenità e la possibilità economica per affrontare un viaggio all’estero. Io ho quattro dipendenti che non percepiscono la cassa integrazione da novembre». «Alberghi già esauriti per l’estate italiana? Voli pieni direzione Canarie? Noi agenzie non stiamo lavorando se non con qualche biglietto aereo. La gente ha ancora paura - commenta Piero Innocenti, presidente Fiavet Puglia –. Rimango basito e anche scettico sulla generalizzazione di alcuni servizi televisivi quando parlano di 200 persone che volano alle Canarie o di alberghi già esauriti per l’estate. Intanto con 200 persone stiamo parlando di un aereo pieno e un solo aereo non fa notizia. Poi partito da Milano: molti soprattutto del nord Italia hanno la seconda casa alle Canarie e, potendo, la raggiungono per le festività pasquali. Ma il turismo come lo intendiamo noi non è questo. Oltretutto al momento trovo anacronistico non poter andare a Torre a mare, ma avere la possibilità di affrontare viaggi all’estero, ovviamente in quei Paesi dove è consentito. Va considerato l’effettivo movimento attuale e le previsioni di movimento con altre nazioni - continua - . Perché intanto non ovunque si può andare. Certo ci sono richiesti preventivi, per i quali va tenuto in conto quali compagnie aeree abbiano ripreso a volare. E quali situazione epidemiologica hanno i Paesi richiesti. Così come ho ricevuto prenotazioni per un villaggio in Salento, a maggio. Noi siamo pronti a ripartire e ad accogliere i turisti qui da noi. Ma fino a quando saremo rossi non abbiamo nemmeno la certezza di poter esaudire richieste di qui a venire». «Ma quale fuga dalla zona rossa. Al più i miei clienti sognano di fuggire richiedendo preventivi». Enza Navarra, decana della categoria, gestisce un’agenzia, ferma anch’essa dal 9 marzo. «E senza un euro di sostegni o ristori che dir si voglia – commenta - . Certo, il rapporto con i miei clienti non è venuto meno, anzi. Ma non me la sento io per prima di assumermi questa responsabilità, né i miei clienti mi stanno chiedendo nulla in questa direzione. I voli pieni e i viaggi di cui parlano in tivvù partono perlopiù da Milano, seppure“rossa” come noi».
«I voli diretti a Tenerife per Pasqua sono pieni, tutti “presi” dai turisti del nord Italia. Ma comunque noi siamo riusciti ad organizzare una crociera in partenza il 19 maggio da Taranto: una settimana con prezzi competitivi e comprensivi anche di assicurazione Covid». Oronzo Scelsi ha da anni un’agenzia viaggi nel capoluogo barese e, come i suoi colleghi, commenta il paradosso del momento. «A dicembre non sono stati pochi gli italiani partiti per Maldive e dintorni affidandosi a tour operator esteri. Mentre a noi non era consentito - commenta Scelsi - . E non mi meraviglio più di tanto nemmeno della zona rossa e il conseguente divieto di spostamento tra regioni – continua –. Noi italiani siamo bravissimi a svicolare e se non ci avessero dato zona rossa avremmo girato in lungo e in largo -
Intanto stiamo ricevendo telefonate di clienti che chiedono solo informazioni. E stiamo progettando viaggi invernali. Però per la crociera di maggio da Taranto abbiamo ricevuto la prenotazione di due cabine: troppo presto per parlare di ripresa, ma perlomeno il barlume della luce di un fiammifero in fondo al tunnel».
Ma c’è chi fa le valigie: «Noi per Pasqua saremo in crociera» (di Marina Dimattia) - Dagli oblò un trionfo azzurro. Palestre e centri benessere a prua, con vetrata sul mare, in controtendenza rispetto allo stop imposto altrove. E mentre sulla terraferma i teatri debuttano in streaming o depennano dai manifesti culturali spettacoli e performance, a bordo l’intrattenimento non conosce sipari che calano. «Pasqua in zona rossa? No grazie, io prediligo la zona blu. E tutto in completa sicurezza». Quando si tratta di partenze, Pino Topputo, titolare dell’omonima agenzia viaggi di Gravina, ha tra i suoi primi follower oltre alla moglie, anche figli e nipotini. Tanto che domani quella truppa di 9 persone, un’unica grande famiglia, partirà da Napoli con la Msc Crociere sulla nave «Grandiosa», alla volta di Cagliari, Malta, Genova e Civitavecchia.
Tra le onde del Mediterraneo vivranno la «settimana santa» e scarteranno le uova di Pasqua; gli auguri ad amici e parenti viaggeranno invece sulle chat di WhatsApp, accompagnati da scatti mozzafiato e volti rilassati. Lontani dalle angustie della cronaca e dalle acque agitate del Covid. «Oggi (ieri, ndr) abbiamo fatto privatamente i tamponi antigenici. A bordo, giovedì, presenteremo il referto in duplice copia. Ma i controlli non si fermano qui. È richiesto l’arrivo a Napoli intorno alle 11, nonostante la partenza è prevista per le 17; questo perché prima di salpare saremo sottoposti a un nuovo tampone antigenico e solo in caso di positività a un tampone molecolare. È chiaro che se il tampone molecolare dovesse confermare il contagio, non si può partire - spiega -. Un altro tampone sarà effettuato a tutti i passeggeri il giorno prima della fine della crociera. Il personale a bordo, inoltre, non può scendere dalla nave. I passeggeri non possono fare escursioni libere, ma solo con la guida prevista, sempre preventivamente tamponata, e salendo su pullman sanificati. A bordo chiaramente è richiesto comunque l’uso della mascherina e il rispetto del distanziamento sociale».
Un istinto di fuga diventato più forte grazie al prezzo conveniente. Poco più di 400 euro a persona, otto giorni, tutto incluso. «La metà di quanto si spendeva in epoca pre-Covid - aggiunge Topputo -. Qualche giorno fa ho lanciato l’offerta sulle pagine social dell’agenzia. Ci sono due parrucchieri con le rispettive famiglie, a cui ho riservato delle cabine la scorsa settimana. Io invece ho deciso all’ultimo momento». A condurlo lungo la rotta della prenotazione è stato anche il presidente Emiliano che a partire dallo scorso 27 marzo ha stretto ancora di più i bulloni della libertà personale dei pugliesi. E così, mentre la maggior parte dei «reclusi» stilava i propositi per quando si sarebbero riaperte le «gabbie», la famiglia Topputo a meno di una settimana dalla data di partenza, decideva di riprendersi da subito il tempo perduto. Del resto loro non si sono mai congedati dal trolley. «Siamo stati sulla nave Grandiosa anche a febbraio scorso e prima ancora a Natale. Questa è stata la prima nave da crociera a ripartire ad agosto, ed è l’unica che al momento viaggia nel Mediterraneo. In questo momento sul mio computer mi dà la disponibilità ancora di qualche cabina. Magari c’è qualcun altro come noi che insegue l'occasione last minute».