BARI - E’ stato inaugurato oggi nel Policlinico di Bari il nuovo reparto di Medicina trasfusionale all’interno del padiglione Asclepios 2.
Tre piani per oltre 2 mila mq con sensori di presenza, luci a led, impianti ad alta efficienza energetica, ambienti riservati ai donatori di sangue e laboratori con attrezzature di ultima generazione, oltre ad uno spazio dedicato alla criobanca per le cellule staminali. Nello spazio riservato ai donatori, circa 7.500 accessi l’anno, oltra a un’ampia sala di attesa con zone privacy per la compilazione dei questionari, ci sono una stanza dedicata alle associazioni dei donatori e un punto ristoro attrezzato per coloro che hanno donato il sangue.
L’ambulatorio per la donazione è dotato di 10 postazioni con poltroncine. L’attività nel primo semestre del 2020, nonostante l’emergenza Covid19, non ha subito stop: le donazioni complessive sono cresciute del 4,9%. All’area clinica riservata ai pazienti esterni o ricoverati in ospedale si accede da un ingresso distinto rispetto ai donatori. Il percorso è strutturato in modo da consentire la sosta in sala d’attesa ed essere successivamente visitati dal medico nella stanza visita prima di essere sottoposti a terapia infusionale (trasfusionale) o a procedure terapeutiche specifiche che possono includere aferesi terapeutica, fotoferesi o raccolta di cellule staminali periferiche.
Al secondo piano è situata l’emoteca, i laboratori per le indagini di immunoematologia, un’area tecnica con i congelatori a -40°/-80°C gradi per la conservazione degli emocomponenti. Infine Al piano terra c'è la criobanca per la manipolazione cellulare e il congelamento delle cellule staminali. «E' un altro tassello del nuovo Policlinico - ha dichiarato il dg Giovanni Migliore -. Stiamo costruendo un polo sanitario ad alte tecnologia e specializzazione e, nonostante l'emergenza Covid19, abbiamo dato un’accelerazione all’attività dei cantieri in corso».
«Oggi mettiamo a disposizione dell’intera regione un patrimonio tecnologico ma anche di legami umani» ha detto il presidente della Regione, Michele Emiliano, il quale ha ricordato la strage dei treni tra Andria e Corato, il 12 luglio 2016, nella quale persero la vita 23 persone. «Fu il giorno in cui, grazie a un appello che lanciai a tutti i pugliesi - ha detto Emiliano - , c'è stata la più grande donazione di sangue che la storia ricordi. Ancora una volta si conferma che la nostra società non è fatta di singoli settori sconnessi dal resto, ma è fatta di solidarietà intelligente, che alle volte soffre nell’attesa che un reparto sia ristrutturato. Ci sono tanti reparti da rimettere a nuovo, ma nessuno al mondo è in grado di fare tutto, tutto insieme».