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Tributo a Paolo Villaggio e Fabrizio De Andrè: domani a Torre Santa Susanna

 
Federica Marangio

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Federica Marangio

Tributo a Paolo Villaggio e Fabrizio De Andrè

Mercoledì 23 Settembre 2020, 19:12

Due gocce di splendore: uno spettacolo in prosa e in musica spaziando da Paolo Villaggio a Fabrizio De Andrè. Una serata quella di domani a partire dalle 20.30, largo Moccia, per raccontare con parole, immagini e musica la fraterna amicizia tra uno dei più grandi poeti italiani del secolo scorso e un attore che ha lasciato un segno indelebile.

“Due amici, due compagni, due colleghi ma soprattutto due artisti, genere che oggi, forse, non esiste più. Uno con le sue note e poesie ha messo alla berlina tutti, l'altro ha fatto comprendere il potere dell’ironia, facendo ridere grandi e piccini ma anche portando a riflettere in chiave comica”. Così commentano gli attori Gianluca Cervellera e Marco Parato che saranno accompagnati alla chitarra da Marco Scarciglia e dalla voce di Angelo De Matteis

Una panoramica generale per far conoscere, soprattutto ai ragazzi, la grandezza letteraria che può essere trasformata in musica, attraverso una forma pseudo - teatrale che è vicina, soprattutto, al mondo dei giovani. Sarà questa l’occasione di chiudere l’estate 2020 e di salutarsi rinnovando la speranza per un autunno e un inverno più facili, dopo la grande preoccupazione per il Covid-19. La manifestazione, all’aperto, si svolgerà nel rispetto delle norme anti-Covid. Certamente viene in mente il grande Paolo Villaggio con la sua intramontabile “io speriamo che me la cavo” che, calata in ogni contesto, strappa un sorriso e alleggerisce ogni disagio. Ed è proprio questo il significato sotteso agli spettacoli organizzati e pensati da Gianluca Cervellera e Marco Parato, due amici che salgono sul palco per divertire divertendosi, concedendo di ritagliarsi un angolo di serenità frutto dello studio approfondito dei diversi personaggi che portano in scena.

“Eravamo molto giovani, Fabrizio De André, Gigi Rizzi, il playboy, quello della Bardot per capirci, e io. Eravamo in una casa genovese non delle migliori, abitata da uno che, benevolmente, chiamavamo il paralitico. Con un paio di ragazze non delle più belle. Insomma, vediamo un gatto che ha ammazzato un topo. Fabrizio dice: se mi date 20 mila lire me lo mangio. Gigi tira fuori un rotolone di banconote. Fabrizio piglia il topo e con i denti gli stacca la coda: come uno spaghetto. Non mangio altro, dice, perché ho poca fame”. Parola di Paolo Villaggio.

Appuntamento a domani. Prenotazione obbligatoria: 339.4964127; 328.8990652; 333.1659234.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Federica Marangio
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