MILANO - E’ stata rinviata al prossimo 11 gennaio l’udienza del processo per evasione fiscale a carico di Fabio Riva, ex vicepresidente dell’Ilva, e dell’ex dirigente del gruppo Riva Fire, Agostino Alberti, che si svolge davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Milano. Nell’udienza di oggi del procedimento, che è alle battute iniziali, le difese hanno chiesto che la parte civile Agenzia dell’Entrate sia esclusa dal processo, così come il responsabile civile Riva Fire, già citato dalla stessa Agenzia.
Riva e Alberti sono accusati di omessa dichiarazione dei redditi in relazione alla società svizzera 'Ilva sà, una trading company già al centro del processo per truffa ai danni dello Stato in relazione ai contributi Simest per l’esportazione (ex Legge Ossola) che ha portato alla condanna di Fabio Riva a 6 anni e 6 mesi. Condanna poi confermata in Corte d’Appello con il procedimento pendente in Cassazione. Da quell'indagine è scaturito anche il filone sulla presunta evasione: i pm Stefano Civardi e Mauro Clerici sostengono, infatti, che Ilva sa sia stata una società solo formalmente di diritto svizzero, ma nei fatti un mero artificio per poter truffare la Simest e che il frutto dell’attività di Ilva sa doveva essere tassato in Italia. In altri termini che si è trattato di un’esterovestizione.
Il lungo rinvio, a gennaio del prossimo anno, è funzionale ad attendere proprio la sentenza della Cassazione sul processo per truffa: non è escluso, secondo quanto si è appreso, che se la Suprema Corte dovesse confermare la condanna, i difensori dei due imputati possano poi chiedere di patteggiare una pena per la presunta evasione, dato che il processo non è ancora entrato nella fase dibattimentale.