BARI - A oltre due anni dall'incidente aereo che ha dato il «la» all'inchiesta, la procura di Cagliari ha disposto il sequestro cautelativo dell'intera flotta di cacciabombardieri Amx dell'Aeronautica Militare (AM). Un provvedimento che coinvolge in pieno la Puglia, giacchè - come spiegano alla Gazzetta fonti dello Stato Maggiore AM - «la metà degli Amx operativi in Italia si trova presso la base di Amendola», in provincia di Foggia.
Si tratta di un velivolo per buoni due terzi «made in Italy», nato dalla collaborazione tra «Alenia», «Aermacchi» e la brasiliana «Embraer».
Le indagini del pm di Cagliari, Giancarlo Moi, scattarono dopo che un Amx precipitò in Sardegna (era il 20 ottobre 2005 e il pilota si salvò). L'incidente sarebbe scaturito da un difetto del tettuccio trasparente che si sarebbe aperto in volo. Era un pezzo di responsabilità «Aermacchi» cui, infatti, venne sequestrata la relativa documentazione nel luglio 2006 (presso lo stabilimento di Venegono - Varese).
Da allora, di questa inchiesta non s'è saputo alcunché e i «rapaci d'acciaio» hanno continuato a volare, anche nei cieli di Puglia. Lo scorso 18 dicembre (ma la notizia si è appresa soltanto ora) è stato disposto che restassero a terra perché - come ha spiegato ieri il capo della Procura di Cagliari, Mauro Mura - «ci sono elementi per ritenere che i caccia Amx siano pericolosi, quindi non idonei al volo».
Per i magistrati «decine di Amx» sarebbero precipitati causando «la morte di almeno 14 militari». Invece, secondo lo Stato Maggiore della Forza armata «dal 1990 - anno di entrata in servizio - ad oggi, sono stati 12 gli incidenti che hanno comportato la perdita del velivolo e cinque i morti».
Corre qui l'obbligo di ricordare che due dei piloti deceduti erano decollati proprio da Amendola. Nel 2000, al largo di Rimini, morì il maggiore Giuseppe Carrone, che era di Fasano (Brindisi). Nel 2001 morì il sottotenente Tiziano Castellucci, che stava svolgendo il corso di addestramento in Puglia. «In entrambi i casi - sottolineano fonti militari della base foggiana - venne nominata una commissione d'indagine dell'Aeronautica per verificare le cause e predisporre attività utili a evitare che quanto avvenuto potesse ripetersi».
Infine, anche l'ultimo incidente in ordine di tempo riguarda un Amx «pugliese». Il 25 settembre 2007, durante una missione addestrativa in Polonia, il velivolo precipitò per l'impatto con uno stormo di uccelli. Il pilota (capitano Michele Grassi, di Maratea) si salvò.
I «ghibli» di Puglia
«Soprannominati "ghibli", gli Amx arrivano in Puglia nel '95 - spiega Gregory Alegi, docente di Storia dell'Aeronautica all'Accademia Aeronautica di Pozzuoli - Sono al 32° Stormo di Amendola che ha due Gruppi di volo: il 13° che è monoposto, cioè prettamente operativo, e il 101° che è invece in versione biposto (Amx-T) e che serve per l'addestramento».
«Nel 1999, proprio da Foggia decollarono per partecipare alla guerra in Kosovo - continua Alegi - Hanno fatto 220 missioni senza alcun incidente. Ed è indubbio che la macchina ha avuto un'entrata in servizio difficile ma, a quanto risulta, i problemi più seri se li è lasciati alle spalle da tempo».
A cosa fa riferimento? «All'inizio ha avuto grossi problemi di motore - dice l'esperto - ma poi li hanno risolti. Tant'è che è stato impiegato in guerra ed è andato tutto bene. In termini generali, il rateo di perdite dell'Amx è più basso di quello d'altri aerei d'attacco monomotore».
Il professore mostra qualche perplessità per la «tempistica» del provvedimento di Cagliari. «Non conoscendo le carte dell'inchiesta è difficile sbilanciarsi, però - afferma Alegi - se la pericolosità fosse confermata, il sequestro a ventisei mesi dall'episodio potrebbe addirittura essere tardivo».
«Spero duri poco»
Mentre la magistratura fa i suoi - sacrosanti - accertamenti, fonti di vertice dell'AM non nascondono la loro preoccupazione. «Con gli Amx fermi - dicono a Roma - abbiamo soltanto i Tornado ed è un grosso guaio. Si pone un problema di capacità addestrative. La notifica del provvedimento è avvenuta poco prima di Natale e abbiamo disposto l'immediata sospensione dell'attività di volo, addestramento incluso. Se dura a lungo sarà difficile recuperare».
Nei piani dell'AM c'è l'intenzione di tenere in servizio i caccia fino al 2018 (quando altri e più moderni dovrebbero sostituirli). A questo scopo ha avviato l'aggiornamento di 52 dei 136 Amx (acquisiti tra il 1988 ed il 1998). E il 32° è stato il primo reparto a poter impiegare i caccia «aggiornati».
Marisa Ingrosso

Domenica 06 Gennaio 2008, 00:00
27 Ottobre 2024, 20:43