di Elena Armenise

MELENDUGNO - «Un progetto che presenta forti carenze e del tutto incompatibile rispetto ai caratteri ambientali del territorio». Così tecnici ed esperti hanno sintetizzato alla cittadinanza i contenuti del «Contro-rapporto di Via di Tap», redatto dalla commissione speciale sul gasdotto e inviato al ministero dell’Ambiente per spiegare le ragioni del «no» alla realizzazione a Melendugno del gasdotto.Ragioni illustrate ieri sera, in un incontro pubblico tenuto al Nuovo cinema Paradiso, in una sala che non è riuscita a contenere la folla dei cittadini accorsi.

Oltre ottanta pagine in cui ingegneri, geologi, ricercatori, biologi, avvocati, coordinati da Dino Borri, ordinario di Ingegneria del Territorio del Politecnico di Bari, e dal dirigente dell’Ufficio tecnico comunale,Salvatore Petrachi, evidenziano le criticità dello studio presentato il 10 settembre da Tap al ministero per la procedura di Via, la valutazione di impatto ambientale. Dall’analisi tecnica del punto di approdo, alla descrizione del pozzo di scavo, che dovrà sorgere su un cantiere di 2,6 ettari in una zona pinetata e di macchia mediteranea.

E ancora, dall’analisi del percorso nell’entroterra del gasdotto, fra uliveti e “lizze”, agli impatti legati al funzionamento dell’impianto di depressurizzazione (Prt).

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