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Sarah, la maledizione degli avvocati Lascia De Cristofaro

 
Sarah, la maledizione degli avvocati Lascia De Cristofaro

Venerdì 15 Luglio 2011, 09:09

02 Febbraio 2016, 23:33

di MIMMO MAZZA
TARANTO - Fuori un altro. Con la rinuncia al mandato da parte di Francesco De Cristofaro, legale di Michele Misseri dal 30 novembre all’altro ieri, sale a cinque il numero degli avvocati usciti più o meno fragorosamente dall’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne ammazzata ad Avetrana il 26 agosto del 2010. In principio era toccato all’altro difensore di Misseri, il grottagliese Daniele Galoppa, nominato d’ufficio dal call center degli avvocati nella notte tra il 6 ed il 7 ottobre, quando il contadino di Avetrana decise di collaborare con gli inquirenti, rivelando il luogo dove era stata sepolta la nipotina. La convivenza tra Galoppa e De Cristofaro non era mai stata serena, come dimostrato dalle esposte e dalle denunce presentate l’uno contro l’altro. Fu Misseri, il 4 febbraio scorso, a revocare Galoppa e lasciare il solo De Cristofaro. 

Un mese dopo, il 7 marzo, sono stati Vito Russo e Emilia Velletri, marito e moglie, difensori di Sabrina Misseri dal giorno del suo arresto, a lasciare l’incarico dopo che Vito Russo il 2 marzo era stato interdetto per due mesi dalla professione dal gip Martino Rosati, in quanto indagato per tentato favoreggiamento, intralcio alla giustizia e soppressione di atti veri (in concorso con la moglie Emilia Velletri). Brevissima, dal 16 al 20 novembre, era stata la permanenza nel collegio difensivo di Sabrina Misseri della nota penalista leccese Francesca Conte, «licenziata» dalla 23enne di Avetrana sabato 20 novembre, all’indomani dell’incidente probatorio durante il quale Michele Misseri aveva ribadito le accuse nei confronti della figlia e al termine del quale la Conte aveva adombrato una possibile linea difensiva - un gioco finito tragicamente e dunque la possibilità di puntare a derubricare l’omicidio volontario ipotizzato dalla Procura in omicidio preterintenzionale, se non addirittura colposo - probabilmente non gradita nè alla sua cliente, nè ai suoi codifensori. 

Ora lascia Francesco De Cristofaro, uno dei 15 indagati destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari in quanto la Procura contesta al penalista romano l’infedele patrocinio «perché avrebbe arrecato nocumento agli interessi della parte da lui difesa facendo pervenire lo scorso 9 febbraio alla Procura una lettera con la quale Misseri tornava ad accusarsi dell’omicidio». 
De Cristofaro avrebbe poi consigliato al suo cliente, per essere più credibile, di confermare di aver abusato del cadavere della nipote: «Pure che non c’è stata violenza, tu hai detto che è stata violentata...che l’ha fatta eh...nuda; devi dire lo stesso - si legge nell’avviso - e poi quando dicono perché hai detto così e poi dopo non l’hai detto più? Che me lo ha detto l’avvocato e la criminologa; di non dirlo più che non è vero». 
«Ho ritenuto doveroso e opportuno per il momento fare un passo indietro - ha detto ieri l’avvocato De Cristofaro, che ha nominato quale legale di fiducia Giandomenico Caiazza - per il rispetto dovuto alle regole deontologiche ma stigmatizzo l’infondatezza assoluta dell’ipotesi di infedeltà, e la strumentalità della scelta di indagarmi nello stesso procedimento come ha sottolineato l’Unione delle Camere Penali». Michele Misseri ha nominato quale suo legale di fiducia il giovane penalista tarantino Massimo Saracino, sinora sostituto processuale di De Cristofaro.
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