«Oggi spritz al costo scontato di 5 euro. Mi raccomando, però, solo pagamento cash». È quanto reclamizzava una «vocalist» di un noto stabilimento balneare di San Pietro in Bevagna, una delle mete di punta del litorale ionico salentino. Una «trovata» che
ha attirato l’attenzione dei bagnanti, in fila per sorseggiare una bevanda alcolica davanti a un mare paradisiaco, per una volta senza essere «spennati». E pazienza se lo scontrino diventa un optional. Ché c’è crisi. Tanti gli ombrelloni e i lettini vuoti, come non succedeva da anni. Anche le presenze nelle porzioni di spiaggia libera risultano decisamente ridimensionate.
Uno scenario piuttosto insolito, soprattutto perché riscontrato nel weekend che precede Ferragosto. Colpa del ridotto potere d’acquisto del ceto medio italiano, tra inflazione e stipendi stagnanti, spiegano gli economisti. Per qualche operatore turistico e addetto ai lavori, invece, è la conseguenza dei prezzi «folli» applicati negli anni da alcuni imprenditori del settore ricettivo e della balneazione. Che la soluzione al problema sia quella brevettata in riva allo Ionio, con prezzi scontanti e Pos e scontrini banditi?
Tra «pizzo di Stato» e aumento della soglia dei contanti, qualcuno avrà recepito l’antifona e messo in pratica il messaggio. D’altronde, si sa: un po’ di evasione fa bene all’economia. Finché non ci si ritrova in una sala d’attesa dei nostri pronto soccorso o non si iscrive il proprio figlio in una delle nostre fatiscenti scuole.