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Taranto, ministro Crosetto in città per il giuramento interforze: le immagini della mattinata

 
Valentina Castellaneta

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Valentina Castellaneta

Qualche protesta per il disagio tra difficoltà di parcheggio, traffico e strade chiuse

Mercoledì 17 Aprile 2024, 11:24

13:40

TARANTO - «A Taranto già parcheggiare è un disastro, con gli eventi è impossibile». La maggior parte dei tarantini intervistati ieri mattina dalla Gazzetta sembrava quasi rassegnato alla chiusura del traffico e ai divieti di sosta nel Borgo per le prove dei giuramenti interforze. Oggi è il grande giorno della cerimonia congiunta: a urlare “lo giuro”, alla presenza del ministro della Difesa Guido Crosetto, gli allievi del 26esimo Corso Normali Marescialli della scuola sottufficiali di Taranto e degli allievi del terzo ciclo del 142esimo Corso della Scuola Allievi Carabinieri di Taranto.

Intanto da giorni, traffico limitato e disagi diffusi. Centro bloccato ieri mattina e oggi dalle 9 alle 13. «Noi in centro siamo abituati – dice Angelo - chiudono e strade e si portano via le macchine in continuazione. Oggi può capitare per il trasloco, per il lavoro stradale o l’evento alla Rotonda. Uno che lavora in casa come me e che non prende mai la macchina, spesso e volentieri scende e non la trova più». Insomma non è tanto l’evento in sé a creare problemi, quanto un sistematico blocco di alcune strade. «Sinceramente – dice Mimmo - è fastidioso perché non riesci a spostarti facilmente. Taranto già di per sé è problematica: per andare dall’altra parte sei obbligato a passare il Ponte Girevole». Ugo invece ha fatto la scelta di andare a piedi: «So che c’è sempre traffico e non ci sono parcheggi, quindi preferisco non prendere la macchina o i mezzi».
Sono tanti gli studenti fuori sede che lamentano una sbagliata organizzazione degli autobus di città. «Uscite da scuola avremmo dovuto prendere i mezzi - dicono Aurora e Gaia - ci hanno spostato la fermata e ora dobbiamo correre altrimenti perdiamo il pullman per Massafra». Angela racconta di avere dovuto percorrere a piedi il tragitto che dal Porto Mercantile arriva fino alla sua banca nel Borgo Umbertino, perché non è riuscita a trovare un autobus: «Una bella passeggiata - dice - e domani (oggi per chi legge, ndr) dovrò tornare a lavoro e sicuramente mi rifarò il tratto a piedi, una mezz’oretta ci vorrà. Speriamo non ci sia lo stesso vento».

Per ragioni di sicurezza, oltre alle variazioni al traffico, si è resa necessaria la rimozione di alcuni cassonetti per la raccolta differenziata nelle aree circostanti il Lungomare. Nove in totale fino alle 14 di oggi, creando non pochi disagi a residenti e commercianti.
Per tanti invece gli eventi sono positivi, movimentano il centro di Taranto, altrimenti desolato. «Andiamo a piedi guardiamo le vetrine – dicono Marco e Daniela che abitano in centro - e per chi vuole camminare e fare moto va bene così. É bello, ma lo sarebbe più se la città fosse più pulita e ordinata».

Per Tonia, che attende l’autobus in piazza Garibaldi con suo figlio appena uscito da scuola, è bello vedere i giuramenti, poi però guarda l’orologio e replica: «I pullman già non passavano prima, con le strade bloccate non arrivano proprio». A qualcuno è andata meglio. «Io lavoro in centro – racconta Mimma – mi ero accorta della situazione e ho preferito parcheggiare al Park&Ride di Cimino e mi sono trovata bene, anche se la navetta non ha rispettato tutte le fermate».

Molti locali ieri erano pieni di studenti venuti in gita in città. Una scolaresca proveniente da Corato aveva assaltato una caffetteria in piazza Carmine prima di visitare il Museo. Una paninoteca alle 13.27, invece, aveva una sola cliente. «Oggi non stiamo lavorando tantissimo - spiega Marco, un dipendente - ma non sappiamo se la causa sia il brutto tempo o il blocco stradale». Maurizio è fiero che eventi di questo calibro si svolgano sulla Rotonda: «È importante per Taranto perché la storia della città è legata alla Marina. In fondo - aggiunge - ci vuole solo qualche giorno di pazienza. Le forze armate hanno dato tanto e danno ancora tanto alla città, quindi fare polemica per qualche giorno di disagio mi sembra eccessivo».

CROSETTO: ASSISTIAMO A NEGAZIONE REGOLE PER VIVERE IN PACE

«Quello a cui stiamo assistendo nel mondo è la negazione dei valori e delle regole che il mondo si è dato per vivere in pace. E noi ostinatamente stiamo difendendo, in questi anni difficili, il diritto internazionale e le regole che il mondo si è dato perché non prevalesse il più forte sul più debole». Lo ha detto a Taranto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo al giuramento degli allievi del 26esimo corso normali marescialli della scuola sottufficiali di Taranto e del terzo ciclo del 142esimo corso della scuola allievi carabinieri.
«Il giorno in cui pensassimo che non conta più il diritto internazionale ma solo la forza di chi è più armato - ha evidenziato il ministro - noi torneremmo indietro di centinaia di anni. E le nostre nazioni non sarebbero più sicure. Non lo sono anche adesso, ma non è persa totalmente la sicurezza».

La lettera inviata all’Onu per un aggiornamento sulle condizioni di sicurezza «è solo un’interlocuzione che da sempre abbiamo con le Nazioni Unite per monitorare costantemente l’evoluzione della sicurezza in un teatro difficile come quello del Libano». Lo ha detto a Taranto il ministro della Difesa Guido Crosetto, in riferimento alla lettera che lo stesso ministro ha inviato nei giorni scorsi all’Onu e riportata oggi da alcuni quotidiani.
«Noi siamo uno dei principali contributori della missione Unifil, a noi interessa - ha aggiunto - la pacificazione dell’area della Linea Blu che è il nostro compito». «A noi interessa constatare e verificare - ha proseguito - settimana per settimana e giorno per giorno che le condizioni di sicurezza di tutti i militari, non solo quelli italiani, ma di tutti quelli della missione Unifil sia sempre mantenuta. E’ una costante interlocuzione che abbiamo, nulla di strano e nulla di nuovo».
Il ministro della Difesa, ha concluso Crosetto, «ha anche il compito di verificare che le condizioni di sicurezza dei suoi uomini ci siano e permangano sempre».

«Taranto è fondamentale» come sito strategico in questo momento storico «perchè la Marina è sempre più importante come dimostra quello che succede nel mar Rosso e sta succedendo adesso ad Hormuz, non solo per la difesa del Paese, ma anche per la solidità dell’economia del Paese e dei traffici marittimi, che sono fondamentali per la sopravvivenza dell’Italia». Lo ha detto a Taranto il ministro della Difesa Guido Crosetto. «Abbiamo - ha aggiunto - un’economia in gran parte basata sui porti, sulla nostra capacità d’importare ed esportare, per cui è un compito in più oltre a quello della difesa che la Marina assolve con grande successo e Taranto è uno dei punti nevralgici».

In questo momento «più che più navi servono più persone. Avere le navi e non avere gli equipaggi serve a poco». Lo ha detto a Taranto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo a una domanda dei giornalisti sull'impiego delle navi della Marina miliare per coprire gli interessi geo-strategici. Crosetto si è poi detto "favorevole» ad una revisione della legge Di Paola (governo Monti) che fissava un tetto massimo per l’organico militare. «Lo penso dal giorno in cui è stata approvata, ma allora - ha concluso - eravamo in pochi a dirlo».

«Difesa europea vuole dire difese di 27 Paesi che riescono a cooperare come se fosse una solo nazione. E’ una cosa che, ad esempio, la Marina fa da anni. Quando una nave italiana si stacca, e si associa ad una nave francese o una nave americana, riescono a cooperare come se fossero navi di una sola Marina. Ed è una cosa che devono imparare, e lo stanno già imparando a fare all’interno della Nato, l’esercito e l’aeronautica, e quindi lo schema è quello». Lo ha detto a Taranto il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Alla fine avremo - ha proseguito - forze armate di diverse nazioni che, quando è necessario, cooperano come se fossero una nazione sola. E’ una cosa che si costruisce con il tempo, ma la Nato ci ha aiutato a farlo, ed i nostri rapporti bilaterali ci hanno aiutato a farlo da molti anni. Non siamo lontanissimi ad una capacità di questo tipo».
Crosetto ha poi evidenziato che è «mancato l’investimento nella difesa negli ultimi anni, perchè in Europa pensavamo di non avere più bisogno di forze armate: noi, la Germania, la Spagna. Forse solo la Francia ha continuato a mantenere un investimento adeguato: dobbiamo recuperare anni persi».

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