L’Agenzia Arti, l’Agenzia regionale pugliese per la Tecnologia e Innovazione, si trasforma in Agenzia regionale per la Tecnologia, l’innovazione e il trasferimento tecnologico. La novità è stata presentata questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione, Michele Emiliano. Il trasferimento tecnologico è quel pezzo che va dalla brevettazione o dalla conclusione di ricerca pura, fino alla produzione e al mercato. «Arti - ha detto Emiliano - era l'Agenzia per l’innovazione tecnologica, un soggetto di grandissima esperienza ed efficacia che ha sempre sostenuto l'individuazione di processi tecnologici che potessero migliorare la nostra vita. Oggi si aggiunge a questa funzione anche il trasferimento tecnologico, cioè progetti specifici realizzati di concerto con le altre agenzie regionali e altri soggetti pubblici interessati per individuare e brevettare, dopo la ricerca, processi e innovazioni che possono essere trasferiti all’interno di un’attività di impresa. Quindi, migliorando ancora di più il fatturato della Puglia». La nuova Agenzia ha come obiettivi quello di rafforzare il sostegno ai processi di accompagnamento di nuova impresa innovativa, con particolare attenzione alle fasi successive allo start-up; sostenere il ruolo ed il protagonismo dei giovani nello sviluppo della dimensione imprenditoriale dell’innovazione sociale; rafforzare la capacità degli organismi di ricerca di individuare e validare soluzioni tecnologiche e risultati di ricerca con elevato potenziale di trasferimento al mercato. La nuova Arti avrà un consiglio di amministrazione al posto del presidente, un direttore generale e un revisore unico al posto del collegio dei Revisori dei conti. Permane il Comitato scientifico. Commissario straordinario della nuova struttura è stato designato il presidente uscente, professore Vito Albino.
La Regione sta studiando l’ipotesi di creare una finanziaria per attrarre ulteriori investimenti da parte di imprese nazionali e internazionali. Lo ha detto il governatore Michele Emiliano a margine di una conferenza stampa a Bari. «La Puglia - ha spiegato - in questo momento, grazie al lavoro fatto, è molto attrattiva, ci sono moltissime aziende che vorrebbero investire, quindi c'è bisogno di una risorsa finanziaria che è molto disponibile sul mercato mondiale. La Puglia un tempo aveva già una finanziaria, poi è stata chiusa per non so quale motivo. Ora, per rafforzare l’attrazione degli investimenti, stiamo studiando l’ipotesi di utilizzare non solo i fondi europei, che sono solo 7 miliardi ogni 7 anni, per accelerare l’acquisizione dei capitali e metterli a disposizione delle imprese. Ne ho parlato con il governatore della Banca d’Italia, perché questa è un’operazione che deve essere autorizzata».