Nonostante il maltempo, Lecce ha visto scendere in piazza circa tremila persone per lo sciopero generale indetto da Cgil, Usb e Cobas. La manifestazione, già preannunciata nei giorni scorsi, è esplosa dopo l’intervento della marina israeliana contro la Global Sumud Flotilla, la missione composta da oltre 50 imbarcazioni di 44 Paesi fermata in acque internazionali. Un’azione giudicata da molti come ostile e illegittima, in quanto volta a mantenere il contestato blocco navale imposto a Gaza dal 2009.
In città il corteo è partito da Porta Napoli per arrivare fino a piazza Santo’Oronzo, passando per viale De Pietro e via XXV Luglio, tra strade presidiate e traffico deviato dalla polizia locale. Malgrado la pioggia battente, studenti, insegnanti, lavoratori e amministratori locali hanno sfilato compatti per ribadire il rifiuto di “restare a guardare” di fronte a quella che definiscono una tragedia umanitaria.
La mobilitazione ha segnato un momento raro di convergenza sindacale, nato dalla volontà di difendere non solo la missione della Flotilla, ma anche i principi di diritto internazionale e della Costituzione italiana. Una risposta forte anche alle parole della premier Giorgia Meloni, che aveva ridimensionato la portata dello sciopero accusando i promotori di voler solo prolungare il fine settimana.
Ai nostri microfoni parlano gli attivisti: «Siamo qui nonostante la pioggia battente per urlare Palesina Libera».