Mentre l'incrociatore «Moskva» affondava nel Mar Nero, il Mediterraneo centrale è stato teatro di una intensificata attività aerea di pattugliatori statunitensi, decollati dalla base siciliana di Sigonella. Missioni militari inquadrate nel confronto a distanza con le unità della Marina russa.
Si registra ora una nuova «mappa» delle forze in campo. La portaerei americana «Truman» si è spostata dallo Jonio al Mediterraneo centro-orientale fra Creta e Cipro, mentre restano in porto a Taranto le portaerei «Cavour» e la «Garibaldi», quest'ultima rientrata dall'esercitazione Nato «Cold response» svoltasi in Norvegia. Secondo i «tracciamenti» del sito web «Itamilradar», la Marina militare di Mosca ha posizionato i gruppi da battaglia degli incrociatori «Ustinov» e «Varyag» rispettivamente a sud ovest e a nord est di Creta. Risulta in area, ma molto più vicino alle coste israeliane, il sommergibile «Scirè» della Marina militare italiana, salpato dalla base di Taranto. L'equipaggio giorni fa, dopo una sosta nel porto di Haifa, ha reso omaggio con una commemorazione al battello omonimo affondato il 10 agosto 1942 e ai 60 marinai morti a bordo nel corso della Seconda Guerra Mondiale. L'attuale «Scirè» è un battello classe U212A a propulsione diesel-elettrica. Fra la «Truman» e lo «Scirè» incrociano le 6 unità della Nato dello «Standing maritime group two» al comando del vice ammiraglio italiano Mauro Panebianco.
Nell'Adriatico meridionale infine esercitazioni della task force anti-mine della Nato con la marina militare della Croazia.