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Bitonto, l'«ambasciata» al clan
pestando l'ignaro parente
del boss rivale: tre arresti

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Il gruppo si presentò armato: uno degli aggressori si tolse la maschera per farsi riconoscere e per far recapitare il messaggio. L'incursione per fatti di droga

Mercoledì 25 Ottobre 2017, 11:39

30 Ottobre 2017, 19:55

La Polizia ha arrestato a Bitonto i tre presunti autori della brutale aggressione avvenuta il 29 settembre scorso nei confronti del parente di un pregiudicato, persona comunque estranea alle dinamiche criminali. In manette, con l'accusa di detenzione eporto illegali d'armi, lesioni gravi, il tutto con l'aggravante mafiosa, sono finiti Vito Antonio Tarullo, 33 anni, Domenico Liso, 27 e Damiano Caputo, 19: i tre, tutti con precedenti penali, sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale

Dalle indagini svolte dagli agenti del Commissariato e della Squadra mobile, è emerso che i tre avevano brutalmente aggredito e percosso, sotto la minaccia di due pistole, la vittima, al solo fine di far arrivare al parente un messaggio intimidatorio, attuando in tal modo una vera e propria vendetta trasversale, propria delle organizzazioni di stampo mafioso.

In particolare, uno degli aggressori, dopo aver bloccato la vittima e prima di percuoterla con particolare violenza, si scopriva il volto facendosi riconoscere, generando così paura nell'uomo, poi aggredito e destinatario dell'ambasciata da far arrivare al suo parente: la spedizione punitiva sarebbe legata a una faida per il controllo del traffico di droga nel territorio di Bitonto in mano a due gruppi criminali.

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