Violenza contro le donne: «Un terzo delle europee ha subito molestie»

L’Istituto Ue per l’uguaglianza di genere: spesi 226 miliardi. Il video spot dei carabinieri

Giuseppe Dimiccoli

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Giuseppe Dimiccoli

Lunedì 25 Novembre 2019, 12:05

17:06

Anche nell’Unione europea - al pari di quello che avviene nel mondo - un terzo delle donne e delle ragazze subisce violenze nel corso della propria vita. Ricordarlo oggi «Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne», ma sarebbe bene non dimenticarlo domani, è fondamentale. E non solo per le donne. Se a tutto questo si aggiunge che questo fenomeno criminale ha un costo per la società europea «pari a 226 miliardi di euro all’anno» secondo le stime dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige) è bene che tutti i proclami odierni siano un impegno perpetuo.

Analizzando la «geografia delle violenze» le percentuali di donne che affermano di aver subito violenza sono più elevate nei Paesi dell’Europa orientale e sudorientale, dove il 70% delle donne dichiara «di aver subito qualche forma di violenza a partire dal compimento del quindicesimo anno di età». Mentre nel sondaggio realizzato dal Servizio europeo per l’azione esterna dell’Unione europea è lampante il dato in merito alla violenza di genere nei Paesi come l’Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Moldova e Ucraina. A tal proposito «trovo molto triste che in ogni società esista la violenza contro le donne. Ovunque», ha fatto sapere Marceline Naudi, presidente del Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta alla violenza domestica e contro le donne (Grevio).

«La violenza contro le donne e le ragazze rappresenta una violenza contro l’umanità intera e non dovrebbe più avvenire in Europa o nel resto del mondo. Ma sappiamo tutti che, nonostante il nostro impegno, siamo ancora ben lungi dal vincere questa sfida», ha dichiarato l’Alto rappresentante, Federica Mogherini. E poi: «Il nostro obiettivo rimane quindi chiaro: eliminare la violenza nei confronti delle donne e delle ragazze. L’Ue resta in prima linea nella mobilitazione internazionale per difendere il diritto di ogni donna e di ogni ragazza di vivere libera e sicura. Lo facciamo per il nostro futuro e per il nostro presente, perché le donne sono il pilastro di società giuste, aperte, sviluppate e democratiche e nulla dovrebbe privarle della libertà di svolgere il loro ruolo in modo libero e sicuro».
Purtroppo, però, sebbene l’Unione europea abbia firmato il 13 Giugno del 2017 la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul - «il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza» - mancano all’appello ben sette Stati membri che non l’hanno ancora ratificata: Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Lituania, Lettonia, Slovacchia, Lettonia, Slovacchia e Regno Unito.
Fresca di stampa, essendo stata pubblicata in queste ore dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige), la una nuova «Guida per la valutazione del rischio» destinata alle Forze di polizia.
Strumento utile a favorire «una miglior collaborazione tra le autorità di contrasto e i servizi sanitari per prevenire il ripetersi di atti di violenza da parte dei partner e salvare vite umane».

Intanto oggi, proprio in avvio di plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo, si terrà un dibattito sull’adesione dell’Unione europea alla Convenzione di Istanbul e, in serata, il palazzo sarà illuminato di arancione al pari del Berlaymont - palazzo della Commissione - a Bruxelles.

Ecco il video spot diffuso dai carabinieri in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Nell’ambito delle iniziative della 'Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne', il Comando legione Carabinieri Puglia ha coinvolto le scuole del territorio nella realizzazione di cortometraggi incentrati sul fenomeno della lotta alla violenza di genere con protagonisti bambini e adolescenti. Per realizzarli, i Comandi provinciali dei Carabinieri della Puglia si sono avvalsi della collaborazione degli insegnanti al fine di creare un prodotto di facile fruizione e immediatezza, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere al fine di incoraggiare le donne vittime di violenza alla denuncia.
I cortometraggi sono stati presentati dai protagonisti e dagli insegnanti al liceo scientifico Enrico Fermi di Bari alla presenza del generale di Brigata Alfonso Manzo. A Bari sono stati sei i cortometraggi proposti. Uno dei lavori dei ragazzi è stato poi fatto proprio dall’Arma dei Carabinieri a livello nazionale. A margine delle proiezioni, il generale Manzo ha sottolineato l’importanza della giornata e il motivo per cui sono stati coinvolti gli studenti: sensibilizzarli alla problematica e alla materia.
I cortometraggi rientrano nel vasto panorama delle azioni e dei progetti di promozione della legalità nelle scuole.

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