BARI - Uno sguardo sul Brasile che si amplia e si arricchisce, che guarda al passato prezioso, mettendo contemporaneamente a fuoco problematiche e temi universali del nostro tempo: diritti civili, musica, identità di genere, storia, i rapporti con l'Italia. Il Bari Brasil Film Fest torna nel capoluogo pugliese con un ricco programma di appuntamenti dedicati alla cultura brasiliana tout court, snodandosi in diversi luoghi della città e facendo tappa anche a Polignano a Mare. Organizzato dall'associazione culturale Abaporu, con la direzione artistica di Vanesse Mastrocessario Silva, il festival barese è l'unica mostra cinematografica di film brasiliani del Sud Italia. Novità di quest'anno gli eventi collaterali, che vedranno anche i registi incontrare il pubblico al di fuori della sala cinematografica. Il festival tornerà al Multicinema Galleria da sabato 26 a mercoledì 30 ottobre, ma toccherà anche il Duke Jazz Club di Bari, l’Accademia del Cinema Ragazzi Enziteto e l’Università di Bari.
Si comincia venerdì 25 ottobre nel Museo Civico di Bari con l'anteprima di A ponte de bambu di Marcelo Machado, un documentario che racconta l'esperienza di Jayme Martinis, l'unico giornalista brasiliano autorizzato a lavorare in Cina.
«Un’edizione di cui siamo particolarmente orgogliosi perché ci permette di portare in città ospiti importanti, con storie incredibili e ricchissime» spiega la direttrice artistica. «Ancora una volta il festival arriva a proporre un Brasile somigliante più alla realtà che non alle sole cartoline, un Paese che vive le contraddizioni del tempo presente e che dopo anni complessi sta cercando di tornare a nuova vita. In questo ritengo il cinema e gli artisti abbiano e avranno un ruolo determinante nel far sì che la polvere accumulatasi nel periodo del precedente governo ceda il passo a un confronto maggiore con il contemporaneo e con l’Europa» conclude Vanessa Mastrocessario Silva.