Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 12:39

Porto di Bari, presentato il nuovo Piano regolatore: lo scalo marittimo cambia volto

Porto di Bari, presentato il nuovo Piano regolatore: lo scalo marittimo cambia volto

 
giovanni longo (foto e video donato fasano)

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giovanni longo (foto e video donato fasano)

«Città e porto più unite». Erano presenti il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Vincenzo Leone e Ugo Patroni Griffi, già presidente dell’Ente

Giovedì 23 Gennaio 2025, 23:09

24 Gennaio 2025, 09:17

BARI - Il piano regolatore portuale pensato non solo come strumento di pianificazione urbanistica, ma come una opportunità per integrare di più e meglio lo scalo marittimo e la città. A 100 anni dalla nascita del «grande porto di Bari» datato 1925, a 50 anni dal piano regolatore portuale redatto nel 1974 dal prof. Ugo Tommasicchio, ecco le linee guida indicate ieri dall’ufficio di piano appena insediato in seno all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. Allo stesso tavolo, Autorità, Comune, Regione e Guardia Costiera (limitatamente agli aspetti relativi alla sicurezza), insieme per dare nuova linfa a uno scalo marittimo che soffre per motivi strutturali (è troppo piccolo, e di spazi non ce ne sono), ma che vuole essere un «volano per lo sviluppo del territorio e per attrarre investimenti», sintetizza il prof. Ugo Patroni Griffi, responsabile (a titolo gratuito) dell’ufficio di piano su indicazione della stessa Autorità portuale.

Osmosi, interscambio, permeabilità. Queste le parole chiave che l’Ufficio sin da subito intende riempire di contenuti. Come? «Dobbiamo puntare a sviluppare le aree retroportuali, siano esse pubbliche, private o gestite dai consorzi industriali approfittando del fatto che lo strumento urbanistico consente di intervenire in modo snello attraendo investimenti - spiega Patroni Griffi. Ci sono aree demaniali che non hanno più funzioni portuali e che sono state cedute alla città per essere inglobate nel Pug, altre ibride come il Parco Castello dove la pianificazione è comune». Un gioco di squadra vero, non a parole. Tre le aree di «comunicazione» tra città e porto per arrivare a una città-porto. «San Cataldo con il porto turistico, il parco del Castello che inizia a prendere forma e le stazioni marittime dove la security è più leggera ed è possibile una maggiore osmosi, immaginando ad esempio di realizzare passerelle che collegano città e porto». Una promenade sospesa.
«Con la banchina di Marisabella, prevista nel piano regolatore vigente - ha ricordato sul punto l’ammiraglio Vincenzo Leone comandante della Capitaneria di Porto di Bari e commissario straordinario dell’Autorità portuale in attesa della nomina del nuovo presidente - sarà possibile utilizzare un canale navigabile da piccole barche lungo 800 metri e largo 16 con area verde annessa. Penso che possa essere molto attrattiva oltre che un polmone e verde e soprattutto utile per la sicurezza idrogeologica».

E non finisce qui. «Con l’approvazione delle linee guida da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici si può anche immaginare, se il Comune è d’accordo - ha aggiunto Patroni Griffi - di riservare alla pianificazione portuale il ciglio banchina del porto vecchio per rendere concreto il dragaggio del salotto sul mare della città. Suggestioni, forse, ma se c’è la volontà gli strumenti lo consentono. Le potenzialità ci sono». Prossimo passo, convocare gli stakeholder, «a partite dagli operatori portuali che vivono ogni giorno le problematiche del porto».
Non lunghissimi i tempi per adottare il piano regolatore portuale. «La legge portuale semplifica le procedure, se non ci sono grandi ostacoli e ci sono comunità di vedute, in un paio di anni è possibile arrivare alla adozione. Peraltro, rispetto al piano urbanistico generale di una città si tratta di uno strumento snello. Con il piano vigente abbiamo dato il via libera alla base della Guardia Costiera e al porto turistico a San Cataldo con una variante approvata in poco tempo».
Sulla stessa linea, l’ammiraglio Leone. «Ci siamo, un bellissimo inizio al fianco di Comune e Regione. Siamo felici per la portualità pugliese, dimentichiamo i localismi del passato e guardiamo allo sviluppo del sistema». L’assessore regionale ai Trasporti Debora Ciliento ha parlato di una «tappa importante» e di un «porto che deve essere punto di apertura e interscambio importante sia per le persone sia per le merci. Faremo un bel lavoro mettendo a sistema ciò che abbiamo con ricadute positive su tutta la regione».

«Tra gli obiettivi della nostra amministrazione - ha aggiunto l’assessore comunale alla Blu Economy Pietro Petruzzelli - provare a costruire questa comunità del mare, abbracciare il mare non dandogli le spalle. Il piano regolatore è uno strumento di pianificazione importante per un porto. Sarà bello e stimolante seguire questo percorso».
Per Patroni Griffi, la bussola, anzi il faro su cui puntare è «creare condizioni di fiducia, lievito dello sviluppo e dare certezze a chi investe».

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