BARI - «Il rischio è che passi l’idea che, così come si va a votare, non serva più a niente scioperare. Perché nessuno risponde più ai bisogni e perché questi bisogni non possono più essere soddisfatti attraverso un’azione collettiva». Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso del congresso provinciale in corso a Bari. «La complessità dei problemi che ci troviamo ad affrontare impedisce che una singola organizzazione possa fare tutto da sola - ha proseguito Landini -. Costruire alleanze non vuol dire trovare qualcuno che ci dia una mano, ma entrare in contatto con realtà che siano diverse da noi, ma la cui vicinanza può mettere in moto un processo diverso. In modo che a partire dalle diversità si ritrovi la necessità di stare insieme».
AUTONOMIA
«Dietro l’idea di autonomia differenziata c'è il tentativo di modificare in modo sostanziale la nostra Costituzione, con il rischio che una procedura che di democratico non ha nulla venga spacciata come strumento per allargare la democrazia». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso del congresso provinciale in corso a Bari. «Il progetto di autonomia differenziata, così come è adesso, esautora il Parlamento perché il governo, nel rapporto con i singoli presidenti di Regione può decidere cosa fare - ha proseguito Landini -. Con questo schema ogni Regione, sulla base di 23 possibilità, può decidere di fare cosa sia più opportuno». «Aver introdotto il concetto della spesa di fatto, con la legge di Bilancio, sancisce ulteriori diseguaglianze - ha detto Landini -. La Costituzione non dice che i diritti sono diversi in base a dove nasci, ma che i diritti fondamentali devono essere soddisfatti indipendentemente da dove si vive».
RIFORME
«Se c'è una istituzione che funziona nel nostro Paese è il Presidente della Repubblica, tanto che lo abbiamo rieletto. Perché cambiare? Il presidenzialismo rischia di essere deciso senza coinvolgere gli elettori, introducendo un allargamento dei poteri del governo che mette in discussione gli equilibri». Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso del congresso provinciale in corso a Bari. «Ciò che va cambiato - ha proseguito Landini - è invece una legge elettorale fatta malissimo».
GOVERNO
«Questo mese abbiamo in programma tre incontri con il governo: uno il 12 gennaio su salute e sicurezza, uno il 19 sulle pensioni e uno il 24 sulle politiche industriali. A oggi non esiste alcuna convocazione sulla riforma fiscale, ma ci sono solo preoccupazioni, e non esiste alcun confronto per ciò che riguarda i contratti e l’aumento dei salari». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso del congresso provinciale in corso a Bari. Landini ha ricordato che «ciò che è stato fatto sul cuneo fiscale e sul lavoro dipendente non è un’invenzione della Meloni, ma un risultato che abbiamo ottenuto lo scorso anno con il governo Draghi dopo lo sciopero generale».
GOLPE IN BRASILE
«Una delle radici del fascismo nel nostro Paese e nel mondo sta nel fatto che chi non è fascista ha dimenticato il proprio ruolo e la propria azione». Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso del congresso provinciale in corso a Bari. «Ragionare su cosa siano oggi fascismo e antifascismo non è solo una questione storica, ma un modo per provare a leggere ciò che sta succedendo in Italia e nel mondo. In queste ore Cgil nazionale, Cisl, Uil e altre organizzazioni hanno preso posizione e dato vita a un presidio a Roma dopo quello che è successo in Brasile con l'assalto alle istituzioni di quel Paese». «Questi fenomeni rendono evidente cosa significhi essere fascisti - ha proseguito -. Il fascismo è un sistema che assume la violenza come elemento di espressione e strumento della politica». «Siamo di fronte a un dato - ha detto ancora Landini -. Si rischia di arrivare a nuove forme di violenza e di fascismo se chi non è fascista non lotta per rimettere al centro la persona, i valori, la giustizia sociale, invece che la ricchezza». Per Landini il «sindacato sociale non è uno slogan, ma un elemento di costruzione di una nuova cultura con un obiettivo: ricostruire l’unità sociale del mondo del lavoro che in questi anni si è frantumata».
GIGIA BUCCI RIELETTA SEGRETARIA A BARI
Gigia Bucci è stata rieletta all’unanimità segretaria generale della Cgil Bari. Confermati in segreteria anche Giuseppe Altamura e Paolo Villasmunta. Lo hanno deciso i 103 votanti, su 130 aventi diritto, al termine del congresso della Cgil Bari. Bucci è stata accolta da un lungo applauso. «Grazie, è sempre un’emozione - ha detto -. E’ stato un congresso carico di sentimento, di passione, di anime resistenti. Non dobbiamo fare altro che continuare il lavoro intrapreso, grazie al quale in questi anni siamo riusciti a spostare l’elemento individuale in fatti di tutti, che riguardano l’intera comunità».