BARI - La tensione comincia a farsi sentire, ma agli azzurri non tremano le gambe. L’Olanda è forte, non imbattibile. L’en plein della nazionale maschile guidata in panchina da Fefè De Giorgi deve far impallidire gli avversari, che sono orange soprattutto per il timore di incrociare la squadra più forte di questa competizione. Perché la squadra da battere è quella che detiene il titolo, ma anche quella che sta esprimendo il miglior rapporto possibile fra risultati e qualità di gioco espresso. Lo sa bene l’allenatore salentino che ha preso in mano gli azzurri all’indomani della delusione olimpica, plasmando questa nazionale a sua immagine e somiglianza, e che stasera alle 21 al PalaFlorio di Bari si gioca l’accesso alle semifinali dell’Europeo maschile di volley. Nessun timore reverenziale, solo grande rispetto. «In generale - spiega De Giorgi - l’Olanda è una buona squadra. L’opposto Nimir Abdel-Aziz è sicuramente il suo terminale offensivo di riferimento. Si tratta di un giocatore che attacca tantissimi palloni nella squadra, soprattutto palloni importanti o difficili, e risulta comunque piuttosto complicato da fermare completamente perché è molto bravo in fase di attacco. Il nostro compito deve essere quello di arginarlo, facendo in modo che non si esprima al meglio delle sue possibilità. Il tema della nostra riunione tecnica è stato proprio questo: se la squadra olandese è sempre stata abituata ad avere diversi punti da lui, dobbiamo cercare di limitargli questa quantità».
L’Olanda è una squadra che sa giocare a pallavolo, ha buoni giocatori in battuta. Nimir non può essere l’unico spauracchio degli azzurri. «Come si è visto spesso in questo torneo - continua l’allenatore di Squinzano - tutte le squadre osano sempre qualcosa in più contro di noi perché sanno che in quel fondamentale devono cercare di metterci un po’ in difficoltà. Noi abbiamo comunque una linea di ricezione equilibrata, però è chiaro che quando ci sono delle buone battute come capitato con Germania, Estonia o altre squadre, contro di noi spingono un po’ di più al servizio. Noi dobbiamo farci trovare pronti, avere la pazienza di aspettare e l’attenzione che serve in quei momenti lì. Come è giusto che sia in un quarto di finale di una competizione internazionale come il Cev, bisogna fare una buona partita anche dal punto di vista tecnico-tattico».
Italia-Olanda riporta alla memoria mille sfide del passato. Un passato che ha visto scendere in campo da giocatore proprio l’attuale commissario tecnico. «Con gli orange ne abbiamo date e ne abbiamo prese. In effetti quella con l’Olanda è una bella storia pallavolistica, anche a distanza di anni questa è sempre una bella sfida. Il PalaFlorio sold-out? Nell’ultima partita con la Macedonia è stato davvero incredibile. Il fatto che il pubblico sia anche più vicino al campo rispetto ad altri palazzetti, probabilmente incrementa il frastuono e ci fa arrivare l’incitamento dei tifosi dritto sul parquet. Sicuramente il supporto dei sostenitori pugliesi ci dà una grossa mano, anche se fondamentalmente siamo noi che dobbiamo andare a fare i punti. Il pubblico non può fare molto più di quello che già fa, ci aiuta tanto, però poi concretamente siamo noi che dobbiamo stimolare i nostri tifosi dando tutto quello che possiamo per portare a casa il risultato».
Quando è stato chiamato in causa con la Germania, ci ha messo l’anima. Davanti ai tedeschi, Tommaso Rinaldi ha sistemato la ricezione e si è fatto vedere anche in attacco con qualche grande colpo. Assieme a Sbertoli e Mosca, è sembrato una valida alternativa ai titolari da utilizzare in alcune fasi del match. «Ho ancora nella testa - ricorda lo schiacciatore di Modena - l’immagine di me che esulto con i compagni dopo punti decisivi. Sono queste le cose che cementano un gruppo, momenti che ti regalano delle emozioni troppo forti. Questa squadra non è caratterizzata solo da grandi individualità, ma si fonda su un gruppo molto affiatato che riesce a superare ogni sfida attraverso la coesione. Ci sentiamo tutti importanti e utili alla causa azzurra. Per me questa è la prima volta: sto giocando l’Europeo in Italia, sono proprio emozionato. Il clima nello spogliatoio è straordinario, siamo sereni e si percepisce anche all’esterno. Bari? Questo pubblico è la benzina del nostro motore. Giocare con la nostra gente che ci spinge ininterrottamente per tutta la durata della partita ci dà senza dubbio quella forza in più per esprimerci al meglio».
Dopo il successo con la Macedonia, l’Italvolley è diventata ufficialmente una delle otto pretendenti al titolo europeo. L’obiettivo è quello di centrare la qualificazione per accedere alle final four. «Stiamo parlando di gradini - sottolinea Gianluca Galassi -. Quello con l’Olanda è un bel gradino da salire, e noi cercheremo di giocare al meglio e di fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per andare a Roma. Abbiamo ancora tanta fame, ma abbiamo dimostrato gli anni scorsi che possiamo arrivare fino in fondo. Più si va avanti e più l’asticella si alza, ma siamo pronti e carichi per affrontare questo sprint finale».