Roma, 29 dic. - (Adnkronos) - Feste senza acqua per i residenti del quartiere Pigneto a Roma che da oltre un mese, senza preavviso né comunicazioni, restano con i rubinetti a secco per diverse ore della giornata. Giorni di festa compresi, quando centinaia di famiglie che abitano i popolosi condomìni di via Giovanni de Agostini sono rimaste completamente all'asciutto, dalla mattina al primo pomeriggio, anche nel giorno della Vigilia, di Natale e Santo Stefano. Con tutti i disagi che ne conseguono, dall'igiene personale alla lavatrice inutilizzabile fino ai riscaldamenti che non partono. Disagi avvertiti in tutto il quartiere con acqua a singhiozzo anche in via Braccio da Montone.
"Qui abitano tantissimi anziani e anche disabili che vengono lasciati senza acqua da settimane senza che nessuno intervenga", denuncia il signor Paolo, che abita in uno dei condomini. "Provate a prepararlo voi il pranzo di Natale senza una goccia d'acqua, e con tutta la famiglia riunita in una casa in cui non si possono neanche usare i servizi", lamenta la signora Olimpia, 92 anni. Lei, come gli altri abitanti del quartiere, si è organizzata riempendo bottiglie e taniche di acqua al 'nasone' di quartiere più vicino.
Ma se l'interruzione del flusso idrico è stata particolarmente sentita in questi giorni di Natale, con le famiglie alle prese con i tradizionali pranzi e cenoni, non va meglio negli altri giorni, quando l'acqua dai rubinetti smette di arrivare, puntuale ogni mattina. Situazione nota anche agli addetti del servizio Acea Ato 2 che ricevono le continue telefonate dei cittadini. "Ci sono diverse segnalazioni e sono stati predisposti interventi per effettuare verifiche sulla pressione sulla rete idrica, in particolare su via De Agostini. Possiamo provare a sollecitare...", rispondono. Ma sui tempi di questi interventi "una data specifica - dicono - non c'è". Acea comunque fa sapere all'AdnKronos che "sta effettuando controlli puntuali nel quartiere Pigneto".
Un incubo che si ripete, per i residenti del quartiere, che già tra la primavera e l'inizio dell'inverno del 2024 avevano fatto i conti con i rubinetti all'asciutto per un lunghissimo periodo che, tra i rimpalli di responsabilità, arrivò a durare sei mesi. A porre fine al disagio, che ha interessato anche altri quartieri della Capitale tra cui Tuscolano, Appio ed Esqulino, e che portò al corteo di protesta dei cittadini 'armati' di pentole e padelle, fu l'intervento di Acea che, come comunicato dal sindaco Gualtieri, decise di "rialzare la pressione".
"Però per mesi hanno negato ogni responsabilità, tanto che per esempio noi abbiamo dato mandato all'amministratore di richiedere l'ispezione di un tecnico, che per 6mila euro è venuto a certificare che le tubature del nostro palazzo non avevano problemi. Negli altri palazzi hanno fatto la stessa cosa, perché ci dicevano che non c'era nulla di anomalo nella pressione dell'acqua e che il problema doveva essere delle tubature o dell'autoclave dei condomìni. Di tutto il quartiere?", raccontano gli abitanti di uno dei palazzi della via.
A luglio del 2024 il problema era stato portato all'attenzione del Parlamento con un ordine del giorno del capogruppo M5S alla Camera Francesco Silvestri, che in seguito partecipò anche all'incontro al ministero dell'Ambiente con Acea e Comune di Roma. Incontro che "è andato bene ma le persone continuano a non avere acqua e credo che continueranno nei prossimi mesi, nonostante la disponibilità dimostrata da tutti, salvo poi prendersi la responsabilità", diceva allora Silvestri. Era novembre 2024 e la sua profezia si è rivelata esatta, visti i disagi di questi mesi.















