L’IMPIANTO SPORTIVO
Nelle carte pure la telefonata al
sindaco per far cacciare il vigile urbano
che aveva fatto troppe domande
BARI. Una strana trattativa per la cessione
di una struttura sportiva da parte di una associazione
che, secondo la Finanza, sarebbe riconducibile
in modo «occulto» a un consigliere
comunale uscente, Piero Maglionico. È uno dei
filoni su cui sta proseguendo l’inchiesta che due
settimane fa ha portato ai domiciliari il sindaco
di Polignano a Mare, Domenico Vitto, e il suo
vice Salvatore Colella, giusto alla vigilia delle
elezioni in programma il 12 giugno.
L’episodio emerge dagli atti depositati dal pm
Michele Ruggiero a seguito dell’esecuzione delle
misure cautelari, e mette nel mirino il ruolo di
«mediatore» svolto da Colella. Al centro c’è il
Polivalente realizzato su suolo comunale
dall’Associazione sportiva Us Polignano presieduta
da Lorenzo Lamanna ma che, scrive la
Finanza, «parrebbe controllata, di fatto, dal consigliere
comunale» Maglionico che, «oltre ad
aver opportunamente celato il proprio ruolo
all’interno del l’associazione», «rivendica una
cifra in denaro (200.000 euro, ndr) per la cessione
dell'intera struttura sportiva al potenziale acquirente
o, in alternativa, l’erogazione un canone
di fitto mensile per consentire la realizzazione
del nuovo progetto d’investimento». Le
intercettazioni e il trojan piazzato nel telefono di
Colella hanno permesso ai militari di ricostruire
la storia che si svolge nell’aprile 2021. Ad
interessarsi per l’acquisto è un imprenditore
barese, Giuseppe Tomasicchio (estraneo all’in -
dagine), che - scrive la Finanza - «tenta di definire
l’operazione di compravendita interessando
direttamente il sindaco Vitto».
In quei mesi il Polivalente veniva utilizzato
come centro vaccinale, ed è oggetto di un sopralluogo
della polizia locale che porta il presidente
Lamanna a chiamare il sindaco per chiedere
di «cacciare» chi ha fatto il sopralluogo.
«Voleva sapere il professor Magiionico che c’en -
tra nella società sportiva e che rapporto ha, ché
stava al polivalente a dirigere i lavori con fa ditta
che sta facendo i lavori per... per il vaccino... ho
detto: “È un consigliere comunale, penso che
potrebbe anche andare nei polivalente sportivo
a verificare quello che si sta realizzando».
Tomasicchio era interessato a realizzare campi
da padel, subentrando nella gestione dell’as -
sociazione sportiva e acquisendo altri suoli circostanti
all’impianto. Cosicché Colella gli organizza,
a dicembre 2020, un incontro con Maglionico
(definito da Colella il «padrone occulto
»: «No vabbè ma lui fa l’amministratore comunale...
Contributi, cose, quindi lui non risulta
»). Un secondo incontro, dice la Finanza, si
svolge il 25 gennaio successivo alla presenza del
sindaco Vitto in cui, secondo il racconto dell’im -
prenditore, sarebbero emersi problemi di carattere
economico per portare a termine l’ope -
razione. Tuttavia la Finanza ha segnalato «probabili
risvolti penali» sia nel ruolo di «mediatore
istituzionale» svolto da Colella, sia nel possibile
conflitto di interessi da parte del consigliere
comunale cui sarebbe riconducibile l’associa -
zione sportiva.
L’inchiesta della Procura di Bari, partita da
un episodio di peculato, ipotizza che sindaco e
vicesindaco (in concorso con alcuni dipendenti
comunali) abbiano truccato gare d’appalto a
favore di imprenditori amici. Le indagini non
sono concluse perché stanno approfondendo ulteriori
aspetti: da possibili meccanismi di voto
di scambio, a sospetti episodi di corruzione che
riguardano Colella. Sia Vitto che Colella hanno
respinto tutte le accuse: il primo farà istanza di
revoca dei domiciliari, il secondo ha fatto ricorso
al Riesame.