Sulla base di «Ecosistema urbano 2017», l’annuale rapporto sulle performance ambientali delle città capoluogo realizzato da Legambiente con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore, la città di Taranto si colloca al 71/o posto su 104 capoluoghi monitorati. Lo rende noto Legambiente, che oggi ha presentato il rapporto a livello nazionale, chiedendo al Comune di Taranto un confronto e l'apertura di una fase nuova per migliorare la situazione.
Aria, acqua, energia, mobilità e rifiuti sono i parametri esaminati per valutare sia la qualità delle componenti ambientali, sia la capacità di risposta e di gestione ambientale, assegnando un punteggio che misura il tasso di sostenibilità della città reale rispetto ad una città ideale. Taranto, con il suo 45,10%, si colloca sotto la media nazionale a parecchie lunghezze di distanza dalle prime sette città che presentano indici superiori al 70%. «Il raffronto con l’anno scorso - si legge in una nota di Legambiente - in cui l’indice si era arrestato al 32,92% e il capoluogo ionico si era collocato al 99/o posto, risulta scarsamente significativo a causa dei moltissimi dati che all’epoca la precedente amministrazione comunale non aveva fornito». Negli ultimi dieci anni, comunque, Taranto è sempre rimasta sotto la soglia del 50%.
«La nuova amministrazione comunale, diversamente dalla precedente - dichiara Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto - ha fornito indicazioni su quasi tutti i parametri richiesti: un elemento di discontinuità rispetto all’esperienza negativa degli anni passati». Per il presidente di Legambiente Taranto «ci sono ancora dei buchi neri» e a volte si tratta di "carenze incomprensibili come nel caso dei dati relativi al trasporto pubblico, considerato che sono facilmente desumibili», mentre «per isole pedonali, piste ciclabili e energie rinnovabili comunque ci troviamo di fronte a situazioni fortemente deficitarie». «È comunque un segnale positivo da parte dell’Amministrazione - conclude Lunetta Franco - tenere sotto controllo la performance ambientale della città è la premessa per provare a migliorarla».