Doccia fredda sull’ex Ilva. Il sostituto procuratore Mariano Buccoliero ha infatti detto «no» all’ultima istanza istanza di dissequestro dell’Altoforno 1 bloccato dalla magistratura dopo l’incendio del 7 maggio scorso: una risposta dettata dall’esigenza per la Procura di effettuare ulteriori accertamenti per comprendere non solo le cause dell’incidente, ma anche i rischi per gli operai dell’acciaieria e dell’indotto. È il secondo rigetto della Procura di Taranto dopo quello di agosto firmato allora dal pubblico ministero Francesco Ciardo: in quel provvedimento gli inquirenti avevano snocciolato tutte le ragioni per le quali Afo1 doveva continuare a rimanere fermo e sottolineato anche le criticità che le indagini avevano messo in luce. Come l’avvio a ottobre 2024 alla presenza del ministro Adolfo Urso, nonostante il mancato funzionamento di una serie di misure sicurezza. Aspetti ai quali, con la nuova istanza di dissequestro, i legali di Acciaierie d’Italia in As avevano risposto puntualmente ma evidentemente non in maniera ritenuta sufficiente dalla magistratura. Nel provvedimento del pm Buccoliero, inoltre, è riportato il parere della consulente nominata dalla Procura dopo l’incidente, Paola Russo, docente di Chimica Industriale e Tecnologica alla Sapienza di Roma, che ha ribadito la necessità di svolgere ulteriori accertamenti sull’impianto.
Sul nuovo «no» della procura i legali di AdI in As hanno annunciato ricorso al giudice per le indagini preliminari (come prevede la procedura in caso di sequestro probatorio)...















