Mercoledì 03 Dicembre 2025 | 14:49

Violentarono in gruppo una 23enne di Massafra, in Appello confermate condanne a 6 anni per tre uomini

Violentarono in gruppo una 23enne di Massafra, in Appello confermate condanne a 6 anni per tre uomini

 
ALESSANDRA CANNETIELLO

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ALESSANDRA CANNETIELLO

aula di tribunale

Quella notte i tre si erano offerti di accompagnare a casa la 23enne e un’altra coppia di amici, ma dopo aver lasciato i due invece di riportarla alla sua abitazione si erano diretti nelle campagne massafresi e avrebbero abusato di lei

Mercoledì 03 Dicembre 2025, 12:49

È stata confermata anche in appello la condanna a 6 anni di reclusione per i tre uomini di Palagiano arrestati lo scorso anno con l’accusa di aver violentato in gruppo la notte tra il 30 e il 31 agosto 2024, una 23enne di Massafra. A deciderlo è stata la Corte presieduta dal magistrato Paola Incalza, nella serata di ieri.

Nel processo di primo grado, con rito abbreviato, il giudice Giovanni Caroli aveva riconosciuto una provvisionale di 20mila euro alla vittima, costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Marty Angelini. Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Marcello Ferramosca, Fabrizio Lamanna, Michele Parisi e Gianluca Sebastio aveva impugnato la sentenza del primo giudizio, sostenendo che una serie di elementi emersi in fase di indagine fossero in contraddizione con la ricostruzione dei fatti avvenuti quella notte.

In particolare, per l’avvocato Ferramosca la sequenza dei fatti indicati dalla vittima e dall’amica di questa – che aveva chiamato il fratello della 23enne per condurla in ospedale – era stata smentita dalle immagini delle telecamere che avevano inquadrato l’auto con cui la giovanissima sarebbe stata portata nelle campagne dove era poi avvenuta la violenza sessuale. Dello stesso avviso anche l’avvocato Sebastio che aveva definito «calunniose» le dichiarazioni rese dalla 23enne e dai suoi amici. Mirate, a suo avviso, a ideare una «linea a propria copertura» con il fratello della vittima. Una tesi che il gup Caroli aveva respinto evidenziando che la giovanissima avrebbe «potuto inventare una qualunque scusa (innocua verso terzi)» e che fosse stata lei a contattare prima la sua amica e poi insieme a quest’ultima, il fratello «segno che nulla avevano da nascondere avendone invece bisogno».

Quella notte i tre uomini si erano offerti di accompagnare a casa la 23enne e un’altra coppia di amici, ma dopo aver lasciato i due invece di riportarla alla sua abitazione si erano diretti nelle campagne massafresi e avrebbero abusato di lei. Quando le hanno permesso di tornare in auto avrebbero provato a convincerla che si era trattato di un’azione consensuale. Accompagnata dal fratello in ospedale, la giovanissima era stata poi visitata dal personale sanitario che aveva confermato lesioni coincidenti con lo stupro. Le indagini lampo dei carabinieri, anche grazie alla descrizione dell’auto sulla quale era salita la vittima, oltre ai filmati che avevano immortalato il passaggio della macchina, avevano infine permesso di arrivare in poche ore all’identificazione dei presunti responsabili.

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