L'Osservatorio Nazionale Tutela del Mare ha conferito all'avv. Sergio Prete, già presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, la delega sulla portualità. Figura di grande esperienza e riconosciuta competenza, Prete curerà i rapporti con le Autorità di Sistema, con il MIT e con le istituzioni nazionali ed europee competenti in materia. "È il momento di costruire un modello italiano di sostenibilità portuale, capace di unire competitività e tutela", dichiara Sergio Prete. "Il futuro delle infrastrutture marittime passa dall'innovazione e dalle transizioni ecologica, energetica e digitale. Solo così i nostri porti potranno attrarre investimenti, ridurre l'impatto ambientale e diventare motori di crescita equilibrata per i territori. ONTM è il luogo ideale per dare concretezza a questa visione".
L’Ontm accoglie, poi, con grande attenzione la nascita di Porti d'Italia, la nuova società pubblica voluta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per coordinare investimenti e opere strategiche del sistema portuale nazionale.
Per ONTM, la riforma arriva in un momento cruciale. La portualità italiana è infatti al centro di una trasformazione epocale che abbraccia la decarbonizzazione, la digitalizzazione e la sicurezza ambientale. Dall'elettrificazione delle banchine ("cold ironing") alla digitalizzazione dei processi logistici e doganali, fino all'introduzione di carburanti puliti come GNL, metanolo verde, ammoniaca e idrogeno marino, il futuro dei porti passa attraverso un nuovo modo di pensare lo sviluppo sostenibile.
"Siamo davanti a un vero cambio di paradigma", dichiara Roberto Minerdo, Presidente di ONTM. "I porti italiani non possono più essere solo nodi di traffico, ma hub di innovazione ambientale e tecnologica.
La riforma potrà funzionare solo se saprà integrare davvero le nuove sfide della transizione ecologica e digitale, con una governance capace di unire Stato, territori e imprese in una visione comune del mare".
Secondo l'Osservatorio, Porti d'Italia dovrà diventare il motore di una strategia nazionale per la transizione energetica dei porti, coordinata con MIT e MASE, capace di promuovere standard uniformi di elettrificazione, la nascita di energy hub portuali per il rifornimento di energia pulita e la piena interoperabilità dei sistemi digitali tra Autorità e operatori. Al tempo stesso, la sostenibilità dovrà essere misurabile e concreta: indicatori come la carbon footprint, la qualità dell'aria e la gestione dei rifiuti marini dovranno entrare a pieno titolo nella pianificazione e nel finanziamento delle opere.
"Cold ironing e carburanti verdi non sono slogan, ma strumenti concreti per ridurre drasticamente le emissioni nei porti e nelle città costiere", sottolinea Federico Ottavio Pescetto, Direttore Generale di ONTM. "La digitalizzazione, dal canto suo, è la chiave per rendere efficiente, sicura e tracciabile ogni operazione. Il mare può e deve diventare il laboratorio della transizione ecologica nazionale".
Con questa prospettiva, ONTM ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le Istituzioni competenti per contribuire alla definizione di linee guida nazionali sulla sostenibilità portuale, in sinergia con il Piano del Mare, il Piano Mattei per il Mediterraneo e le strategie europee sull'economia blu.
















