Lunedì 06 Ottobre 2025 | 17:36

Taranto, «Nel golfo 18mila mammiferi marini»

 
federica pompamea

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federica pompamea

Taranto, «Nel golfo 18mila mammiferi marini»

Il modello «Jonian Dolphin» esportato anche in Adriatico con Albania e Montenegro. I risultati presentati nei giorni scorsi al centro Ketós

Lunedì 06 Ottobre 2025, 12:27

14:27

Sono circa 18mila i mammiferi marini, appartenenti a diverse specie di cetacei, presenti nel Golfo di Taranto. È la stima realizzata da Jonian Dolphin Conservation attraverso gli avvistamenti nello specchio dinanzi al capoluogo ionico e un sistema di proiezione poi esteso alle coste calabresi e lucane.

Un sistema nato con il contributo dei “Ricercatori per un giorno” da sempre utilizzata da Jdc e diventata ora una best practice esportata nell'Adriatico meridionale grazie ai progetti «BioTourS» «BioTours 2.0», entrambi finanziati dal Programma Interreg Ipa South Adriatic. Un lavoro, che negli ultimi anni, è stato portato avanti con partner albanesi e montenegrini, grazie ai quali sono stati realizzati nuovi modelli sostenibili per il monitoraggio della biodiversità marina.

Risultati presentati nei giorni scorsi al centro Ketós durante l’Interreg Cooperation Day, l’evento dedicato alla valorizzazione della Blue Economy, con l’obiettivo di far conoscere l’attività di ricerca scientifica che la Jdc svolge quotidianamente in mare. Non solo studio, ma anche formazione. Il progetto BioTourS, infatti, ha coinvolto circa 150 giovani tra principianti e operatori del settore turistico in un viaggio, durato un mese, per effettuare il monitoraggio e l’analisi di tutte le specie presenti nel Golfo di Taranto. Qui hanno conosciuto la biodiversità che popola il mare nostrum come le stenelle striate, i tursiopi, i delfini comuni, i capodogli, i grampi e la balenottera comune, ultimo esemplare avvistato qualche mese fa dai ricercatori. «Un’occasione unica – ha detto Alberto Tonoli, project manager della Jdc – che porta alla scoperta del nostro patrimonio e ci auguriamo possa diventare uno stimolo per invogliare i ragazzi a restare e lavorare nella propria terra».

Sono stati creati inoltre, dei veri e propri laboratori in “mare aperto”. Con il BioTours 2.0., anche in Adriatico la cittadinanza è diventa parte attiva della ricerca scientifica e, come avviene a Taranto da quasi 15 anni, trasformandosi nella comunità della “Citizen Science”. Si tratta di un database di avvistamento condiviso da tutti i partner, all’interno del quale vengono raccolte tutte le segnalazioni dei cittadini: solo nell’ultimo anno sono stati registrati 50 accessi nel portale con la descrizione delle coordinate geografiche e delle specie di cetacei individuate. «Un modello di monitoraggio innovativo – ha detto Tonoli- che non rientra nelle attività dei ricercatori, ma che consente agli stessi di allargare il raggio di osservazione e capire quali sono gli habitat e le condizioni predilette dai mammiferi marini».

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