Venerdì 19 Settembre 2025 | 18:33

Da Taranto a Chicago: così si realizza il sogno americano di Lorenzo, giovane promessa del calcio

 
maristella massari

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maristella massari

Da Taranto a Chicago: così si realizza il sogno americano di Lorenzo giovane promessa del calcio

Lorenzo Monticelli grazie alla Fondazione Agnelli frequenta il college grazie alla borsa di studio My Kickoff

Venerdì 19 Settembre 2025, 16:04

16:05

Ci sono storie che raccontano molto più di un traguardo individuale: diventano metafore di una generazione, di un territorio che cerca nuove strade, di un Sud che non si arrende. È il caso di Lorenzo Monticelli, ventenne tarantino, promessa del calcio e studente brillante, che da poche settimane frequenta il college a Chicago grazie alla borsa di studio del progetto My Kickoff in USA, iniziativa promossa dalla Fondazione Agnelli in collaborazione con College Life Italia.

Un volo intercontinentale che non è soltanto la partenza verso un futuro diverso, ma anche il simbolo di quanto talento e sacrificio possano aprire orizzonti, se sostenuti da progetti capaci di abbattere barriere economiche e sociali.

Nato nel 2023, My Kickoff in USA offre a studenti-atleti meritevoli la possibilità di frequentare un’università americana conciliando percorso accademico e sport ad alto livello. La borsa copre la differenza tra l’aiuto economico che i college americani garantiscono per meriti sportivi e il costo complessivo di retta, vitto e alloggio per l’intero quadriennio. È una porta aperta a chi, pur dotato di talento e determinazione, non potrebbe permettersi un’esperienza simile a causa delle ristrettezze familiari.

Dopo i tre vincitori della prima edizione – provenienti da Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte – quest’anno la scelta è caduta su un ragazzo di Taranto. Una decisione che ha un valore simbolico, perché da questa città, troppo spesso segnata da cronache industriali e sociali difficili, arriva un messaggio diverso: quello di un giovane che parte non per necessità ma per opportunità, non per fuggire ma per crescere.

«Sono venuto a sapere della borsa grazie a mio padre – racconta Lorenzo – e quando ho saputo di essere stato selezionato è stato come vincere alla lotteria, ma con i propri sforzi. È un qualcosa che non si riesce a spiegare, un’emozione enorme».

Prima della partenza, Monticelli militava in Eccellenza con il Ginosa, difensore centrale o terzino sinistro. Oggi indossa la maglia del North Central College di Chicago e segue corsi di Ingegneria Meccanica. Una doppia sfida che richiede impegno e costanza. «Sono sempre stato abituato a conciliare allenamenti e studio – dice – ma qui è tutto più grande, tutto più intenso. Sembra di vivere in un film ogni giorno. Faccio di tutto per eccellere sia sul piano sportivo sia su quello accademico».

Il legame con la sua terra resta forte: «Sono felicissimo di rappresentare Taranto e la Puglia in un contesto internazionale. È un peso importante, ma che vale la pena portare sulle spalle. Più che un ambasciatore, mi sento un cittadino con grandi ambizioni che vuole realizzarsi senza dimenticare le radici».

La vicenda di Lorenzo si inserisce in un fenomeno che riguarda migliaia di ragazzi pugliesi: la partenza verso il Nord Italia o verso l’estero per inseguire percorsi di studio e di lavoro che il territorio non sempre riesce a garantire. L’Istat segnala come la Puglia sia tra le regioni con il più alto tasso di mobilità giovanile: molti partono per laurearsi in atenei più grandi o per cogliere occasioni professionali che sembrano lontane da casa.

Quella di Monticelli, però, non è una fuga ma un investimento: un’occasione di crescita resa possibile dall’incontro tra merito individuale e un progetto collettivo. E in questo c’è la forza del programma della Fondazione Agnelli, che unisce inclusione ed equità, valorizzando i giovani al di là delle condizioni economiche familiari.

Il nome di Taranto, legato negli ultimi decenni a vicende industriali e sanitarie complesse, risuona oggi in un contesto diverso: quello di un ragazzo che ce l’ha fatta grazie allo studio, allo sport e a un’opportunità concreta. È un segnale importante per una comunità che attende da tempo un riscatto e che spesso vede i propri giovani partire senza ritorno.

La storia di Monticelli mostra che il futuro non deve per forza coincidere con la rinuncia: può significare partire per formarsi e poi riportare a casa competenze, esperienze, reti di relazioni. «Non so cosa mi riserverà il domani – dice Lorenzo – se tornerò in Italia o resterò all’estero. Ma ovunque sarò, porterò con me un bagaglio culturale e umano molto più ricco».

Lorenzo non dimentica chi resta a Taranto e chi sogna un futuro simile al suo: «A un ragazzo che teme che le difficoltà economiche possano fermarlo dico di non arrendersi. Di avere pazienza, di essere costante, di non abbattersi davanti agli ostacoli. Le opportunità esistono, come questa borsa di studio. Bisogna lavorare sodo e farsi trovare pronti».

E aggiunge con un sorriso: «Dell’Italia mi mancano il mare, le spiagge, i bar all’aperto. E naturalmente i miei cari. Ma tutto questo sacrificio ha un senso, perché qui posso costruire il mio futuro».

La parabola di Monticelli è più di un successo personale: è un invito a guardare ai giovani del Sud come a risorse, non come a problemi. In un contesto in cui spesso si parla di emigrazione intellettuale e di occasioni mancate, la Fondazione Agnelli dimostra che investire sui ragazzi significa seminare futuro.

La storia di Lorenzo intreccia il coraggio di una scelta individuale con la responsabilità di una comunità che vuole crescere. È la prova che anche da città segnate come Taranto possono nascere esempi di riscatto e di speranza. E che i sacrifici, quando trovano il sostegno giusto, si trasformano in opportunità capaci di cambiare non solo la vita di un singolo, ma anche l’immaginario di un’intera generazione.

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