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Progetto della linea «Brt», a Taranto dietrofront del Comune sulla Città Vecchia

Progetto della linea «Brt», a Taranto dietrofront del Comune sulla Città Vecchia

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Progetto della linea «Brt», a Taranto dietrofront del Comune sulla Città Vecchia

Verrà definito un nuovo tracciato che riguarda via Garibaldi per salvare almeno 2.500 posti auto

Giovedì 28 Agosto 2025, 08:59

Contrordine compagni. Da quel che risulta alla «Gazzetta», il tracciato delle linee bus veloci (Brt) che, entro la fine del 2026, si muoveranno lungo le strade cittadine subirà una (importante) modifica. Dove? Da quel che si è appreso nella Città Vecchia.

Da quel che filtra, infatti, l’amministrazione comunale di Taranto avrebbe deciso di andare incontro alle esigenze e ai dubbi manifestati, nelle scorse settimane, anche dai commercianti del centro storico preoccupati non solo di perdere, a causa del futuro passaggio dei mezzi delle Brt, le aree per il carico-scarico delle loro merci ma soprattutto gli spazi attualmente adibiti alla cena o al pranzo dei loro clienti, meglio identificati come dehors.

E così, rispetto a quello che originariamente era stato ipotizzato, non dovrebbe più esserci il doppio senso di circolazione dei bus lungo via Giuseppe Garibaldi, ma i mezzi dovrebbero continuare a percorrere la Città Vecchia, così come accade da diversi decenni ormai, seguendo una sorta di ideale anello ovvero utilizzando la corsia preferenziale di via Garibaldi per muoversi verso il quartiere Tamburi, la stazione ferroviaria o il porto mercantile e, invece, corso Vittorio Emanuele (la «Ringhiera» che a breve sarà sottoposta a lavori di riqualificazione e recupero urbano) per trasportare i passeggeri diretti verso il Borgo e da lì, di conseguenza, verso gli altri quartieri cittadini.

Dunque, almeno da questo punto di vista, almeno per quanto riguarda il tracciato, non cambierebbe nulla e soprattutto, in questo modo, non verrebbero più soppressi i parcheggi esistenti su via Garibaldi e i dehors dei ristoranti rimarrebbero al loro posto.

Tutto questo, ma magari tra un paio d’anni, non esclude che si possa dare comunque piena attuazione al Pums del Comune di Taranto (Piano urbano della mobilità sostenibile) e, quindi, rendere assolutamente pedonabile il tratto stradale della “ringhiera” e, più in generale, l’obiettivo dell’Amministrazione comunale era e resta quello di trasformare la città vecchia in una Zona a traffico limitato (Ztl), consentendo così l’ingresso con l’auto solo a residenti e commercianti. Ma, appunto, per far questo ci vorrà tempo.

Il tempo, dunque. Per l’attivazione delle Bus rapid transit ovvero delle Brt il cronoprogramma, o quantomeno l’ultima versione disponibile, prevede che entro fine dicembre di quest’anno possa essere completata e attrezzata l’area del deposito di via Acton (a pochi metri dalla sede del comando della Polizia locale) almeno per consentire il parcheggio dei 45 nuovi bus elettrici già acquistati dal Comune.

In realtà, parcheggio degli autobus a parte, la stessa area Deposito-Officine, intesa in maniera ampia, dovrebbe essere ultimata entro marzo del 2026, e cioè entro sette mesi. A giugno 2026, inoltre, dovrebbe essere terminata la linea Blu (la «Tamburi-Talsano») ed entro fine 2026 la linea Rossa (la «Paolo VI-Cimino»).

I lavori, intanto, sono iniziati e, ad esempio, per quel che riguarda la “Blu” il cantiere è visibile in un tratto di via Consiglio visto che si trova vicino ad un centro commerciale e considerato anche che la recinzione ai lati della strada è piuttosto evidente. Ma lavori sono in corso anche a Lama lungo la Circonvallazione dei Fiori, ma anche in un tratto di corso Umberto.

Infine, dopo il tramonto di Kyma Energia (la quarta azienda partecipata del Comune di Taranto che l’ex sindaco Melucci voleva costituire proprio per gestire il servizio del Brt), molto probabilmente, sarà Kyma Mobilità, ovvero l’ex Amat, ad occuparsi di queste linee di trasporto elettriche e veloci. Che, inevitabilmente, si intrecceranno con le linee e i mezzi «tradizionali», attualmente in dotazione all’azienda partecipata del Municipio che si occupa dei trasporti pubblici locali.

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