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Taranto, con il Brt 2500 parcheggi in meno: il Comune studia le soluzioni

 
FABIO VENERE

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FABIO VENERE

Taranto, con il Brt 2500 parcheggi in meno: il Comune studia le soluzioni

In primavera meno posti a Tamburi, Borgo, Tre Carrare Battisti e rione Italia: il Municipio vaglia le ipotesi silos e «Mezzacapo»

Martedì 22 Luglio 2025, 13:10

Oltre 2mila posti auto in meno. Per l’esattezza, secondo una prima stima che circola in ambienti vicini all’Amministrazione comunale, i parcheggi che si perderebbero in seguito alla realizzazione delle linee bus veloci Brt (Tamburi-Talsano e Paolo VI-Cimino) sarebbe circa 2mila 500 unità. Che, quindi, verrebbero eliminati rispetto a quelli esistenti (e insufficienti) e che insistono in diversi quartieri cittadini, dal rione Tamburi a via Dante, dal Borgo a Tre Carrare Battisti passando per Italia Montegranaro. Ora anche se, da un lato, la questione esploderà concretamente solo tra la primavera e l’estate dell’anno prossimo, il Municipio si sta già interrogando sul da farsi per dare alcune risposte ai cittadini e ai commercianti. Obiettivo dichiarato: evitare che si ripeta quanto sta accadendo a Bari in cui, ad esempio, contro le Brt sono state già raccolte 1.600 firme e si è costituito un comitato cittadino che starebbe anche pensando di ricorrere al Tar.

Partendo da questa premessa, dunque, quali potrebbero essere le possibili (e difficili) contromisure? Per quel che riguarda i commercianti, gli uffici tecnici municipali d’intesa magari con la stessa Kyma Mobilità potrebbero rivedere il posizionamento di alcune fermate dei bus e fare in modo che le due linee (Blu e Rossa) si sovrappongano tra loro il più possibile, in modo così da ridurre i disagi per gli operatori commerciali. Che, in caso contrario, considerata la necessità di realizzare corsie elettrificate riservate solo ai bus, si vedrebbero ridurre drasticamente le aree dedicate al “carico e scarico” delle merci.

Per quel che riguarda, invece, i residenti e gli automobilisti, nei prossimi mesi, una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dall’ultimazione dei lavori di un silos in via Bruno angolo via Crispi, a pochi metri dall’ospedale “SS. Annunziata”. Che, anche se di proprietà privata, potrebbe offrire delle soluzioni interessanti a tutti i cittadini e questo in virtù di un regolamento approvato dal Consiglio comunale nel 2017 sul finire della seconda Amministrazione Stefàno. Ma non solo.

Un’altra traccia da seguire l’ha fornita, nei giorni scorsi, la neopresidente dell’ex Amat, Giorgia Gira, che ha effettuato un sopralluogo nell’area della Caserma “Mezzacapo”, ubicata in via Principe Amedeo angolo via Leonida, con l’obiettivo di far diventare quei posti auto nella disponibilità del Comune di Taranto per sempre e non solo in determinati periodi dell’anno (festività natalizie e pasquali, tanto per capirsi). Su questo è intervenuto il sindaco Piero Bitetti che in una nota ha ringraziato l’Ammiraglio Vincenzo Montanaro «per la disponibilità e lo spirito di collaborazione dimostrati nell’ambito del percorso che potrebbe portare alla restituzione del parcheggio Mezzacapo alla cittadinanza».

Inoltre, tra le future contromisure da mettere in campo per fronteggiare l’emergenza parcheggi che si determinerà in seguito all’attivazione delle due linee Brt, il Municipio potrebbe rispolverare un vecchio progetto e, installando delle rampe prefabbricate in acciaio, raddoppiare il numero dei parcheggi pubblici nelle aree già gestite dall’Amat quali, ad esempio, i terminal di via Oberdan e via Icco.

Inoltre, un concreto aiuto al Municipio potrebbe arrivare o cambiando la destinazione d’uso di alcune aree per realizzare lì dei parcheggi oppure dal Demanio che potrebbe mettere a disposizione dei terreni, soprattutto nella cerniera Tre Carrare Battisti-Borgo.

Intanto, in diversi quartieri, sono praticamente iniziati (termineranno a fine anno) i primi lavori per la posa della rete elettrica definita “portante” perché reggerà e alimenterà le stesse linee mentre c’è già stato un primo confronto con la Soprintendenza. Che, nei mesi scorsi, era entrata in scena dopo il rinvenimento di alcuni reperti archeologici nell’area di via Acton in cui sorgerà il deposito e l’officina dei mezzi elettrici.

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