Invitalia affida i lavori per la riqualificazione degli Ipogei della Città Vecchia. E si compie così un passo importante per la valorizzazione del patrimonio storico comunale.
In particolare, nei giorni scorsi, la società controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) in qualità di Centrale di committenza per conto del Comune di Taranto, ha aggiudicato in via definitiva la gara d’appalto per i lavori di “Restauro, recupero, riqualificazione, adeguamento funzionale e tecnologico della rete dei cosiddetti ambienti ambienti ipogei di proprietà comunale, ubicati nel centro storico”.
In particolare, il bando è stato assegnato alla società “La Prietrafesa srl”, con sede legale a Triggiano (comune in provincia di Bari). Per la cronaca, l’azienda pugliese ha proposto un ribasso del 25,65 per cento sui lavori a base d’asta, che ammontavano a 1 milione 461mila euro. Il prezzo complessivo è stato, quindi, di 1 milione 207mila euro, comprensivo di lavori, oneri per la sicurezza e Iva.
Il progetto, in estrema sintesi, mira al restyling e alla valorizzazione degli ipogei del Municipio e si inserisce nell’ambito del “Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per l’area di Taranto“, sottoscritto il 28 dicembre 2015, che prevede l’attuazione di interventi per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione della città, con particolare attenzione al recupero e alla valorizzazione proprio della Città Vecchia.
L’iter della gara, condotta con la cosiddetta procedura aperta per garantire la massima partecipazione degli operatori economici, si è concluso con la recente trasmissione al Comune di Taranto di tutta la documentazione da parte del funzionario di Invitalia, geologo Giacinto Angelucci. Per la cronaca, inoltre, alla gara hanno partecipato 51 operatori.
Il costo complessivo dell’intervento inserito nel Cis è stato finanziato con risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 (Fsc), nell’ambito del Piano operativo “Cultura e Turismo” previsto a sua volta dalla delibera Cipe n. 10 del 2018. Il Comune di Taranto, in quanto ente beneficiario del finanziamento, procederà ora alla formalizzazione del contratto d’appalto.
Questa aggiudicazione rappresenta indubbiamente un passo significativo, anche da un punto di vista simbolico, per il rilancio culturale e turistico della Città Vecchia di Taranto, consentendo di recuperare e valorizzare un importante patrimonio ipogeo e di promuovere, anche in questo modo, lo sviluppo sostenibile del territorio.
Tra gli ipogei in questione, si segnala quello della Fornace medievale di via Cava. Durante il Medioevo, l’area di via Cava, del resto, era un centro di diverse produzioni funzionali alla vita della città. Le fonti, raccontano della presenza di diverse fornaci dedite alla produzione di ceramiche d’uso comune.
Inoltre, l’ambiente produttivo, probabilmente inquadrabile cronologicamente tra il XIII e il XIV secolo dopo Cristo conserva, ancora oggi, la presenza di tre forni di cottura, dei quali sono leggibili i soli piani di appoggio e di vasche probabilmente utilizzate per la decantazione dell’argilla.
Molte delle fornaci di produzione ceramica presenti all’interno dell’abitato, alcune delle quali di proprietà riconducibili ad ordini religiosi, cessarono però quasi certamente la loro attività nel corso del 1500. In quell’epoca, infatti, gran parte della produzione fu spostata nell’area di Porta Napoli e questo perchè il maggiore utilizzo a fine residenziale di via Cava e delle zone limitrofe si conciliava male con questo genere di produzioni artigianali, che rendevano l’aria decisamente non salubre.